Anniversario attacco Hamas: tensioni e commemorazioni
Israele sventa attacco, commemorazioni e allerta terrorismo in Europa
È trascorso un anno dall’attacco di Hamas a Israele, un evento che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza, con un aumento delle tensioni internazionali. Oggi, 7 ottobre, si celebra l’anniversario di quell’attacco, e c’è preoccupazione per possibili azioni eclatanti sia in Medio Oriente che in Occidente. In vista di questa data, l’allerta terrorismo è stata aumentata in Europa.
Secondo le forze di difesa israeliane, Hamas aveva progettato di lanciare un massiccio attacco con razzi contro Israele questa mattina. Tuttavia, Israele è riuscito a sventare la minaccia immediata grazie alla tempestiva identificazione dei preparativi dell’organizzazione terroristica. I jet israeliani hanno colpito lanciarazzi e tunnel in tutta Gaza poco prima delle 6:30, riuscendo a intercettare tre dei quattro razzi lanciati da Hamas.
Nel giorno dell’anniversario dell’attacco di Hamas, è stato annunciato che l’ostaggio Idan Shtivi è stato assassinato durante il festival Nova di Reim e il suo corpo è stato trattenuto a Gaza.
Israele ha iniziato le celebrazioni per il primo anniversario dell’attacco di Hamas, commemorando le vittime presso il luogo del festival musicale Nova, dove sono state uccise almeno 370 persone. Il presidente israeliano, Isaac Herzog, era presente insieme ad altre autorità. Il primo ministro, Benjamin Netanyahu, terrà un discorso nazionale più tardi. Altre commemorazioni sono previste a Tel Aviv e a Nir Oz, un kibbutz colpito dall’attacco.
La tensione è altissima anche in Europa, come evidenziato dalle dichiarazioni della vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas. A Roma, la zona del ghetto è particolarmente sorvegliata in occasione dell’anniversario. Si terrà una celebrazione in sinagoga con le massime autorità delle Comunità ebraiche e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Orsetti di peluche bendati con i nomi degli ostaggi sono comparsi in vari luoghi simbolici della città, in un’iniziativa lanciata dagli studenti ebrei per sensibilizzare sulla situazione degli ostaggi.
Anche il Forum delle famiglie e parenti degli ostaggi si è mobilitato per chiedere il rientro dei propri cari.
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