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Xec: la nuova sottovariante del coronavirus in Italia

Rapida diffusione e impatto durante l'inverno

Xec: la nuova sottovariante del coronavirus in Italia

All’inizio di ottobre, una nuova sottovariante del coronavirus, denominata Xec, si sta diffondendo rapidamente, soprattutto negli Stati Uniti, e potrebbe diventare predominante durante l’inverno, anche in Italia. Questa variante è stata identificata per la prima volta lo scorso luglio ed è caratterizzata da un’alta trasmissibilità, sebbene non sembri causare malattie gravi di per sé, ma rappresenti comunque un rischio per le fasce più vulnerabili.

Xec è una variante ricombinante, risultato della fusione di due sottovarianti: Omicron KP.3.3 e KS.1.1. Attualmente, è responsabile del 5,7% delle infezioni negli Stati Uniti e si è diffusa rapidamente diventando la quinta variante più comune. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, l’aumento dei contagi è dovuto alla ripresa delle scuole e si prevede che Xec diventerà la variante predominante durante l’inverno.

La situazione attuale vede un aumento dei casi di coronavirus in Italia, con 13.073 nuove infezioni registrate nella scorsa settimana. Tuttavia, i decessi sono diminuiti a 85 e il tasso di positività è salito al 13,8%. L’incidenza settimanale è in aumento, con la regione del Veneto che riporta il maggior numero di casi per centomila abitanti.

L’incidenza della sottovariante Xec è in crescita in Italia, con una predominanza del lignaggio ricombinante. Il Veneto ha già sperimentato un picco di contagi, con un aumento significativo dei casi e dei ricoveri in terapia intensiva. Xec si distingue per la sua alta trasmissibilità, che ha contribuito all’aumento dei contagi.

I sintomi di Xec sono simili a quelli del Covid-19, con febbre, dolori muscolari, stanchezza, tosse e mal di gola. È importante sottolineare che Xec non sembra causare sintomi più gravi, ma la sua elevata trasmissibilità rappresenta una minaccia, specialmente per le persone vulnerabili.

Per contrastare Xec, gli esperti sottolineano l’importanza del vaccino, che può prevenire le forme più gravi di Covid e ridurre il rischio di complicazioni a lungo termine. I vaccini Pfizer e Moderna aggiornati dovrebbero offrire una certa protezione contro Xec, sebbene non sia garantita al 100%. La vaccinazione rimane quindi un’arma fondamentale nella lotta contro il virus.

Infografica dell'Iss
Infografica dell’Iss
Staff
  • PublishedOctober 7, 2024