Crescita preoccupante dei reati contro i minori in Italia
Analisi dei dati e trend in aumento nel 2023
Violentati, picchiati, maltrattati, privati della loro infanzia: nel 2023 in Italia sono stati registrati 6.952 reati a danno di minori, con una media di 19 al giorno, evidenziando un aumento di 95 casi rispetto all’anno precedente. I dati, elaborati dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale e resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes durante la presentazione del Dossier “Indifesa – La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, mostrano un preoccupante trend in crescita. Nel corso degli ultimi dieci anni, i reati contro i minori sono aumentati del 34%, con un impressionante incremento dell’89% rispetto al 2006.
I maltrattamenti in famiglia rappresentano i reati più diffusi, con ben 2.843 casi segnalati, evidenziando un aumento del 6% rispetto all’anno precedente e più che raddoppiati dal 2013. Le bambine e le ragazze risultano essere le categorie più colpite, rappresentando il 61% delle vittime di reati a danno dei minori, in particolare quelli a sfondo sessuale. Le statistiche indicano che le bambine e le ragazze sono vittime dell’89% delle violenze sessuali, dell’85% delle violenze sessuali aggravate, del 79% degli atti sessuali con minorenni, del 78% dei casi di detenzione di materiale pornografico e corruzione di minorenni, del 64% dei casi di prostituzione e pornografia minorile.
Quando si analizzano reati come l’omicidio volontario (67%), l’abbandono (61%), l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%), emerge che le vittime sono prevalentemente di sesso maschile. Oltre ai maltrattamenti in famiglia, si registra un aumento delle violenze sessuali, con 912 casi segnalati (+1% rispetto all’anno precedente e +51% rispetto al 2013), seguiti dalla sottrazione di persone incapaci (302 casi, +4% rispetto al 2022 e +39% rispetto al 2013), l’abbandono di persone minori o incapaci (568 casi, +3% rispetto al 2022 e +25% in dieci anni), gli atti sessuali con minorenni (+3% rispetto al 2022 e +5% rispetto al 2013, con un totale di 444 casi), l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+1% con 349 casi; +47% rispetto al 2013), e la pornografia minorile (171 casi, +1% rispetto al 2022 ma -7% rispetto al 2013).
Al contrario, si osserva una diminuzione dei casi di prostituzione minorile, con 28 segnalazioni rappresentanti il calo maggiore sia rispetto all’anno precedente (-24%) che rispetto agli ultimi dieci anni (-65%). Anche la detenzione di materiale pedopornografico registra un calo del 18% rispetto al 2022 ma un aumento del 18% rispetto al 2013, con 59 casi segnalati. La corruzione di minorenni conta 94 casi, in calo del 12% rispetto all’anno precedente e del 24% rispetto al 2013, mentre le violazioni degli obblighi di assistenza familiare sono diminuite del 5% rispetto al 2022 e del 48% rispetto al 2013.
Le denunce di violenza sessuale aggravata sono diminuite del 7% rispetto all’anno precedente, ma si registra un aumento del 73% rispetto al 2013. Gli omicidi volontari sono rimasti stabili, con 12 casi segnalati sia nel 2023 che nel 2022 e nel 2013. Un dato positivo è rappresentato dall’aumento delle denunce da parte delle vittime, come sottolineato da Eugenia Sepe, vicequestore della polizia, che evidenzia un incremento delle segnalazioni grazie alle azioni intraprese dalle forze dell’ordine nel campo delle campagne di informazione. Tuttavia, resta preoccupante il cosiddetto “numero oscuro” dei casi non denunciati e dei crimini che avvengono nel mondo virtuale, dove i minori sono sempre più esposti e indifesi.