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Giornalisti Rai accusati di violazione del confine russo-ucraino

Mandato di arresto per Simone Traini e Stefania Battistini

Giornalisti Rai accusati di violazione del confine russo-ucraino

Simone Traini e Stefania Battistini sono nuovamente al centro dell’attenzione da parte della Russia. Il tribunale della regione di Kursk ha emesso un mandato di arresto per i due giornalisti Rai, accusati di aver varcato illegalmente il confine con l’Ucraina. I due reporter si trovano attualmente al di fuori del territorio russo, dopo aver documentato per mesi l’incursione ucraina a Kursk.

L’ordine di arresto è stato emesso dal tribunale distrettuale Leninsky di Kursk, su richiesta dell’ufficio regionale del servizio di frontiera russo. I giornalisti italiani sono stati accusati di essere entrati illegalmente in Russia dall’Ucraina per realizzare un servizio televisivo sulla situazione in Ucraina.

L’Esecutivo Usigrai ha commentato la vicenda definendo la richiesta russa di estradizione e l’ordine di arresto come una provocazione inaccettabile. Si è chiesta una presa di posizione unanime del Governo contro questa intimidazione verso i giornalisti italiani. L’Usigrai ha espresso preoccupazione per lo svolgimento della vicenda e ha manifestato piena solidarietà ai colleghi del Tg1. Si auspica che l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a difesa del lavoro giornalistico e della libertà di informazione.

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’accaduto, definendo il mandato d’arresto russo contro i due giornalisti Rai come un’ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa. Ha assicurato che il Governo italiano sarà sempre dalla parte del diritto a un’informazione indipendente.

Stefania Battistini è la giornalista della Rai che ha documentato per prima l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. È ricercata ufficialmente da Mosca dal 12 settembre scorso. La giornalista è stata inserita in un elenco che comprende anche l’operatore Simone Traini e altri giornalisti stranieri, tutti ricercati per aver attraversato illegalmente il confine tra Ucraina e Russia.

Il servizio della discordia risale al 17 agosto, quando l’Fsb ha aperto un procedimento penale contro Battistini e Traini del Tg1, accusandoli di aver attraversato illegalmente il confine con la Russia e aver ripreso video a Sudzha, nella regione di Kursk, teatro di un’incursione delle forze ucraine. La Rai ha difeso il lavoro dei suoi giornalisti, definendo l’accusa di violazione della libertà d’informazione come infondata. L’azienda si è impegnata a denunciare la decisione del governo russo a difesa della libera informazione e a tutela dei propri giornalisti.