Il caso Pamela Prati: verità e inganni di una storia mediatica
La vicenda che ha scosso l'opinione pubblica e il mondo dello spettacolo
Sono trascorsi cinque anni dall’ormai celebre caso che ha coinvolto Pamela Prati e il presunto fidanzato Mark Caltagirone, un uomo che alla fine si è rivelato essere una pura invenzione. La vicenda ha tenuto banco per mesi sui media, generando un vasto dibattito che ha tenuto in scacco l’opinione pubblica. Recentemente, l’ex showgirl del Bagaglino ha deciso di tornare a parlare di questa vicenda durante un’intervista rilasciata a Caterina Balivo nel programma di Rai 1.
Prati ha espresso il suo disappunto per la mancanza di sostegno da parte di alcuni colleghi del mondo dello spettacolo, sottolineando quanto questo abbia contribuito a causarle dolore. Ha dichiarato: “Resta tanto dolore e dispiacere. Oggi sono più forte di prima e mi dispiace che non sia stata creduta. Se racconti male i fatti la gente purtroppo non crede mai totalmente a cosa si dice. Se lo fanno alle donne è colpa tua.”
Quando le è stato chiesto se si sentisse in colpa per quanto accaduto, Prati ha risposto con fermezza: “Non mi sento colpevole di quanto è successo. Mi hanno ingannata, non ho imbarazzo.” Ha inoltre precisato che sono ancora in corso delle indagini e che si sente in pace con la propria coscienza, nonostante le critiche e il dolore che ha dovuto affrontare.
La vicenda risale a dicembre 2018, quando Pamela Prati annunciò il suo imminente matrimonio con il misterioso Mark Caltagirone, scatenando un’onda di curiosità tra i media e il pubblico. Nonostante la donna continuasse a parlare di questo enigmatico uomo nei mesi successivi, nessuno riusciva a rintracciarlo. Nel maggio 2020, Prati ammise pubblicamente che l’uomo non esisteva, per poi rivelare l’anno successivo di essere stata vittima di un pesante plagio orchestrato dalle sue due manager, Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo.
Nel 2021, il pubblico ministero aveva richiesto l’archiviazione del caso, ritenendo che si trattasse di una costruzione artificiosa avvenuta con la complicità o il consenso delle persone coinvolte. Tuttavia, i legali di Pamela Prati si opposero a questa decisione, chiedendo che venisse istituito un procedimento per accertare le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti. Il giudice per le indagini preliminari, nell’ordinanza depositata il 19 marzo 2024, ha deciso di non accogliere tale richiesta.