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Kimberly Michel: Dalla scelta estrema alla rinascita

La storia di una donna che ha rinunciato all'eutanasia grazie all'amputazione

Kimberly Michel: Dalla scelta estrema alla rinascita

Aveva già organizzato tutto in vista della sua eutanasia: bara, funerali e fiori, ma grazie ad un’amputazione alla gamba Kimberly Michel ha rinunciato preferendo la vita. La storia arriva dal Belgio, dove questa giovane donna in seguito ad un incidente ha sofferto dolori insopportabili per oltre dieci anni. Quando ormai aveva optato per la scelta più drastica, un medico le ha offerto un’alternativa che ha eliminato quella sofferenza. Adesso si impegna in politica per migliorare le condizioni per i disabili.

Dolori insopportabili dopo un incidente

Nel 2013, durante una rissa durante una partita di calcio ad Anderlecht, dove lavorava per il comune, Kimberly è stata aggredita da un uomo e il suo piede e la sua caviglia sono rimasti schiacciati, provocandole un dolore infernale. Dopo dieci anni di ricerca di una soluzione senza successo, la donna ha optato per una scelta drastica. “Ero confinata nel mio letto e su una sedia a rotelle. Ho consultato diversi medici. Amputarmi la gamba non sembrava un’opzione, perché nessuno poteva assicurarmi che il dolore sarebbe passato”, ha spiegato Kimberly.

La scelta dell’eutanasia per Kimberly Michael

Nel 2017, dopo aver preso molti farmaci senza successo per alleviare il dolore e aver ricevuto due neuro-stimolatori senza risultati, Kimberly ha presentato una richiesta di eutanasia. Solo sua madre non era d’accordo con questa decisione. Dopo varie visite psicologiche, ha ottenuto il via libera. La data fissata per l’eutanasia era il 6 ottobre 2022. “I miei avvisi di morte erano stati stampati, la mia bara e i miei fiori erano stati ordinati. Sapevo che se fossi morta, non avrei più sofferto. Ero in pace con questa decisione”, ha raccontato la donna.

L’amputazione in extremis

Poco prima della data fissata per l’eutanasia, Kimberly ha ottenuto un altro appuntamento con un medico. Nonostante non avesse garanzie sulla scomparsa del dolore, ha deciso di amputarsi comunque la gamba come ultimo tentativo prima di rinunciare alla vita. “L’amputazione era prevista per il 6 ottobre 2022, il giorno in cui avrei dovuto morire, quindi ho rinviato la mia eutanasia”, ha dichiarato. Dopo l’amputazione, il dolore è scomparso e la richiesta di eutanasia è stata annullata. “Forse ho una gamba in meno, ma non ho più alcun dolore”, ha spiegato Kimberly.

L’impegno nella politica

Sia prima che dopo l’incidente, Kimberly Michael si è dedicata all’impegno politico. Ha fatto parte del consiglio municipale e del comitato speciale dei servizi sociali, lavorando anche nel gabinetto di Elke Sleurs, sottosegretaria di Stato per le pari opportunità. Ora che l’eutanasia non è più un’opzione, si candida per le elezioni comunali a Middelkerke, il comune in cui vive, con l’obiettivo di essere un punto di contatto per le persone con disabilità e contribuire a rendere il comune più inclusivo e accessibile.