Novità per i dipendenti statali: aumenti salariali e smart working
Trattative in corso per rendere la Pa più attraente e competitiva
Importanti novità sono in arrivo per i dipendenti statali, in particolare per i neoassunti. Si sta lavorando per rendere più allettante la pubblica amministrazione attraverso un aumento degli stipendi e la semplificazione dell’accesso allo smart working per i giovani impiegati nelle Funzioni centrali della Pa, che comprendono oltre 190mila persone.
L’obiettivo principale è rendere il lavoro nel settore pubblico più attraente, al fine di evitare che i vincitori dei concorsi rinuncino alle posizioni a causa dell’alto costo della vita, soprattutto nelle regioni settentrionali.
Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale del comparto Funzioni Centrali 2022-2024 tra l’Aran e i sindacati procedono a ritmo serrato. Attualmente, la proposta dell’Aran prevede aumenti salariali che vanno da 110,40 euro per gli operatori a 193,90 euro per le professionalità più elevate, corrispondenti al 5,78% dello stipendio. Tuttavia, i sindacati ritengono questa proposta insufficiente.
L’incontro odierno, martedì 8 ottobre, è stato definito interlocutorio dal segretario della Uilpa, Sandro Colombi. La trattativa proseguirà il 28 ottobre prossimo, con l’obiettivo di affrontare la questione delle risorse per gli aumenti salariali.
Nell’ultima bozza presentata dall’Aran ai sindacati emerge la possibilità di adottare strumenti per favorire l’inserimento dei neoassunti, come politiche di welfare e l’accesso al lavoro a distanza. Si prevede l’implementazione di un sistema di smart working per i neoassunti, da definire attraverso la contrattazione integrativa, al fine di contrastare le dimissioni e la fuga verso il settore privato.
Non è la prima volta che l’Aran propone l’estensione dello smart working. Durante l’estate, era stata avanzata la proposta di accordi individuali per i lavoratori con problemi di salute e che assistono familiari con disabilità gravi.