Omicidio premeditato a Gravina di Puglia: la tragica storia di Maria Turturo
Il drammatico caso di violenza domestica che ha sconvolto una piccola comunità
Maria Angela Turturo, una donna di 60 anni residente a Gravina di Puglia, ha pronunciato le sue ultime parole alla figlia e ai medici mentre lottava per la vita in ospedale dopo essere stata chiusa in macchina con le fiamme. Il suo marito, Giuseppe Lacarpia, è stato arrestato con l’accusa di omicidio premeditato e aggravato. Gli inquirenti hanno scoperto che il marito avrebbe simulato un incidente per poi incendiare l’auto con la moglie all’interno. Tuttavia, Maria Angela è riuscita a liberarsi, ma è stata immobilizzata e soffocata dal marito sull’asfalto. Lacarpia avrebbe tentato di depistare le indagini, fornendo una versione distorta dell’accaduto alle autorità.
Durante l’inchiesta, sono emerse testimonianze oculari e un video girato da tre giovani presenti sul luogo dell’incidente. Il video mostra l’uomo che sembra spingere con forza e infierire sul corpo della donna mentre la vettura brucia a pochi metri di distanza. Maria Turturo avrebbe cercato di difendersi e di chiedere aiuto, ma l’aggressione sarebbe continuata fino a diventare letale. Solo l’intervento di due giovani presenti sul posto avrebbe fermato l’aggressore e aiutato la donna a allontanarsi dall’auto in fiamme.
La morte di Maria Turturo non sarebbe stata causata dalle ustioni, ma dalla forte compressione esercitata sullo sterno, che ha provocato fratture costali e l’arresto cardiaco. La figlia della coppia ha rivelato che i litigi tra i genitori erano iniziati anni prima, con episodi di violenza e tentativi di fuga da parte della madre. Maria Turturo aveva manifestato la sua paura di essere uccisa, preoccupata per il comportamento violento del marito, affetto da demenza senile e Alzheimer.