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Raid israeliano a Beirut: ucciso dirigente di Hezbollah

Nuove indiscrezioni sulla possibile risposta di Israele all'attacco iraniano

Raid israeliano a Beirut: ucciso dirigente di Hezbollah

Nel corso di un raid israeliano a Beirut, è stato riportato che un altro importante dirigente di Hezbollah, Suhail Hussein Husseini, è stato ucciso. Husseini ricopriva il ruolo di capo del quartier generale dell’organizzazione e si occupava della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Inoltre, faceva parte del Consiglio della Jihad di Hezbollah, il principale organo militare del ‘Partito di Dio’. La sua morte sarebbe avvenuta durante un bombardamento aereo avvenuto lunedì. Le forze armate israeliane (Idf) hanno comunicato che Husseini aveva un ruolo cruciale nei trasferimenti di armi tra l’Iran e Hezbollah, oltre ad essere responsabile della distribuzione di armi avanzate tra le unità di Hezbollah. Egli supervisionava sia il trasporto che l’assegnazione di queste armi. Secondo l’esercito di Tel Aviv, il dirigente ucciso era anche responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell’organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria.

Intanto, emergono nuove indiscrezioni sulla possibile risposta di Israele all’attacco missilistico lanciato dall’Iran alcuni giorni fa. Secondo il New York Times, Tel Aviv non avrebbe intenzione di colpire i siti nucleari, ma avrebbe preso di mira basi militari e obiettivi dell’intelligence. Il quotidiano cita diversi funzionari attuali ed ex israeliani che esprimono dubbi sulle capacità di Tel Aviv di infliggere danni significativi agli impianti iraniani, in modo da compromettere il programma nucleare dell’Iran. C’è il rischio che Teheran acceleri il trasferimento di tutte le attività in siti sotterranei. Secondo il giornale, la prima rappresaglia israeliana all’attacco missilistico del primo ottobre escluderebbe gli impianti nucleari, che diventerebbero invece un obiettivo nel caso in cui ci fosse un’ulteriore risposta da parte di Teheran.

Staff
  • PublishedOctober 8, 2024