Motori e mobilità

Chery sfrutta stabilimenti dismessi in Russia per conquistare il mercato automobilistico

La casa automobilistica cinese Chery si inserisce nel mercato russo utilizzando ex fabbriche di marchi occidentali.

Chery sfrutta stabilimenti dismessi in Russia per conquistare il mercato automobilistico

La casa automobilistica cinese Chery ha preso in considerazione l’opportunità di utilizzare gli stabilimenti dismessi in Russia, un tempo di proprietà di marchi tedeschi e giapponesi, per assemblare le vetture destinate al mercato russo. Questa mossa è emersa da un’inchiesta condotta da Reuters che mette in luce come i produttori cinesi stiano prendendo il posto dei costruttori occidentali che hanno abbandonato la Russia in seguito alla situazione in Ucraina.

Chery ha conquistato una quota del mercato automobilistico russo pari al 20% in termini di vendite, dopo che la maggior parte delle aziende occidentali ha lasciato il paese e Mosca ha deciso di aumentare i dazi sulle auto importate. Questa decisione del Cremlino mira a incoraggiare le case automobilistiche straniere a produrre all’interno dei confini russi, aprendo così la strada alla presenza di Chery.

Secondo quanto riportato da Reuters, la casa automobilistica cinese sta esportando in Russia sia vetture complete che kit di assemblaggio da completare nelle ex fabbriche di Volkswagen, Mercedes-Benz e Nissan, ora gestite da imprese russe. In particolare, i modelli Suv Tiggo e Exeed vengono assemblati nelle fabbriche russe. Ad esempio, l’impianto di San Pietroburgo, una volta di proprietà Nissan, produce il Tiggo 7, rinominato Xcite X-Cross 7 per il mercato russo.

Nell’ex impianto Volkswagen, ora gestito da AGR Automotive, viene assemblato lo stesso modello di Suv. A Esipovo, vicino a Mosca, Avtodom ha acquisito una fabbrica Mercedes e ora produce la Exeed VX. Chery sta sfruttando gli stabilimenti occidentali per aumentare le vendite in Russia, con prospettive di crescita dei numeri già elevati.

Chery, insieme ai marchi di sua proprietà come Exeed e Omoda, ha quasi quadruplicato le vendite di auto nuove in Russia, superando le 200.000 unità nel 2023. La casa automobilistica cinese non ha risposto alle domande di Reuters, limitandosi a una dichiarazione scritta in cui ribadisce che le strategie per il mercato russo si concentrano sull’esportazione di veicoli e non sull’acquisizione o la costruzione di fabbriche.

Queste dichiarazioni potrebbero confermare i piani di espansione globale di Chery, che prevedono l’ingresso in oltre 60 nuovi mercati nei prossimi tre anni, come annunciato lo scorso luglio dal vicepresidente Shawn Xu.

Staff
  • PublishedOctober 11, 2024