Riforma Irpef 2025: Taglio Aliquote e Benefici Fiscali
Proposta di riduzione dell'Irpef per lavoratori e pensionati
La struttura dell’Irpef nel 2025 si baserà sul sistema a tre aliquote (23%, 35% e 43%) introdotto nel 2024. Il governo sta valutando un ulteriore taglio delle tasse per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, finanziato dalle risorse del concordato preventivo biennale delle partite Iva.
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha sottolineato l’importanza di garantire entrate tributarie future certe, specialmente in vista della possibile proroga per aderire al patto con il Fisco.
Il governo ipotizza di ridurre l’aliquota del secondo scaglione dell’Irpef (35%) per i redditi tra 28mila e 50mila euro, abbassandola di uno o due punti percentuali. Per finanziare questa misura, potrebbe presentare un decreto legge per la riapertura del concordato per le partite Iva.
Secondo la Fondazione nazionale dei commercialisti, con le attuali risorse del concordato, si potrebbe ridurre di un punto percentuale l’aliquota del secondo scaglione, beneficiando circa 11 milioni di contribuenti italiani appartenenti al ceto medio.
Le simulazioni indicano che un taglio dell’Irpef di un punto percentuale porterebbe a risparmi annui per i lavoratori dipendenti con redditi superiori a 35mila euro. Ad esempio, chi guadagna 40mila euro risparmierebbe 543 euro all’anno.
- 30.000 euro: risparmio di 101 euro
- 35.000 euro: risparmio di 145 euro
- 40.000 euro: risparmio di 543 euro
Un taglio di due punti percentuali dell’aliquota porterebbe a risparmi maggiori, ad esempio 627 euro all’anno per chi guadagna 40mila euro. Tuttavia, i benefici fiscali non sarebbero uniformi, dipendendo dalle fasce di reddito coinvolte.
I lavoratori autonomi e i pensionati, che non beneficiano del taglio del cuneo fiscale, potrebbero avere un beneficio annuo da 20 a circa 220 euro per redditi superiori a 30mila euro, con il massimo a 50mila euro.