Proposta di Forza Italia per tagli fiscali: cosa cambia per i contribuenti
Analisi delle modifiche fiscali proposte e impatto sui redditi italiani
Forza Italia ha presentato una proposta per estendere la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento alla fascia di redditi fino a sessantamila euro. Questa modifica, licenziata dalla maggioranza poche settimane fa, mira a sostenere i redditi della fascia media, che rappresentano una parte significativa dell’economia nazionale e che sono stati particolarmente colpiti dall’impennata dell’inflazione negli anni passati. Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, hanno sottolineato l’importanza di questa proposta.
La nuova Legge di bilancio per il 2025 prevede tagli fiscali per i contribuenti con redditi annui fino a 35mila euro. È confermato lo sgravio contributivo del 7% in busta paga per coloro che guadagnano meno di 20mila euro. Di seguito, una tabella riassuntiva delle modifiche proposte:
- Fino a 20.000 euro: sgravio del 7% in busta paga, aliquota Irpef al 23%
- 20.000 – 25.000 euro: sgravio del 7% sui contributi, aliquota Irpef al 23%
- 25.000 – 35.000 euro: sgravio del 6% sui contributi, aliquota Irpef al 23%
- 35.000 – 40.000 euro: riduzione graduale, aliquota Irpef al 35%
- 28.000 – 50.000 euro: aliquota Irpef ridotta dal 35% al 33%
- Oltre 50.000 euro: aliquota Irpef al 43%
Per i redditi più alti, verrà introdotto un incremento delle detrazioni sul reddito da lavoro dipendente, determinando una riduzione dell’Irpef senza diminuire i contributi previdenziali. Questo sistema progressivo mira a evitare gli effetti “scaloni” che penalizzavano i lavoratori.
Secondo la Fondazione dei Commercialisti, i risparmi per i lavoratori dipendenti, considerando il taglio del cuneo e la riduzione dell’aliquota, si avrebbero solo per retribuzioni superiori a 35mila euro. Al di sotto di questa cifra, gli effetti sarebbero leggermente negativi per alcuni.
Le simulazioni in busta paga mostrano effetti positivi per autonomi e pensionati, soprattutto per redditi tra i 30 e i 35mila euro. Tuttavia, il nodo da sciogliere riguarda le risorse finanziarie limitate, con un costo stimato per lo Stato di circa 2,2 miliardi di euro. La maggior parte di questi risparmi andrebbe ai contribuenti con redditi più alti, con un risparmio annuo di soli 10 euro per chi guadagna 29mila euro e fino a 670 euro per chi ha un reddito di 55mila euro.
I sindacati hanno confermato lo sciopero del 29 novembre come forma di protesta.