Firenze vieta le keybox: polemiche sul self-check in turistico
Il divieto delle cassette di sicurezza per le chiavi nel centro storico
Tutti si stanno opponendo alle keybox, le piccole cassette di sicurezza installate fuori dagli alloggi turistici per custodire le chiavi e consentire ai turisti di effettuare il self-check in autonomamente. Questo sistema, noto anche come lockbox, si è diffuso insieme al boom degli affitti brevi tramite piattaforme come Airbnb. Le keybox sono diventate il simbolo del turismo “mordi e fuggi” contro il quale molte realtà cittadine e parte della politica stanno sollevandosi.
A Firenze, ieri 13 novembre, è stata approvata in giunta comunale una delibera che mira a vietare le keybox, almeno nel centro della città. Il documento, presentato dalla sindaca Sara Funaro, rappresenta un atto di indirizzo in 10 punti. Tra le disposizioni, si prevede l’eliminazione delle keybox nell’area Unesco e l’adozione di criteri, indirizzi e limiti per le attività di locazione turistica breve conformi alla legislazione regionale e nazionale.
Seguendo l’iniziativa cittadina, scaturita dal blitz dell’associazione “Salviamo Firenze”, anche la ministra del turismo Daniela Santanchè ha espresso preoccupazioni sulle keybox diventate simbolo della turistificazione eccessiva. La ministra ha dichiarato: “Sono d’accordo con il sindaco Funaro. Le keybox sono brutte esteticamente e sollevano dubbi sulla sicurezza, poiché consentono l’accesso a persone non identificate negli appartamenti, violando le leggi sulla sicurezza nazionale.”
Santanchè ha assicurato che affronterà la questione con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, affermando: “Il tema della sicurezza è prioritario e va affrontato per garantire la libertà dei cittadini. Discuteremo per individuare le soluzioni migliori.” La ministra ha anche rivelato di aver già parlato con il sindaco Funaro prima del G7 e si è mostrata disponibile a collaborare per risolvere la questione insieme.
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