L’abbandono di Teresa Mancini: una storia di speranza e ingiustizia
La vicenda di un'anziana abbandonata e la lotta per la dignità
Una storia che sembra uscita da un romanzo, ma purtroppo è la realtà di Teresa Mancini, un’anziana di 81 anni che si è ritrovata abbandonata all’anagrafe di Ardea (Roma) venerdì mattina, senza un mittente né un destinatario. Teresa, con le sue due valigie contenenti pochi vestiti, è stata lasciata sola, a trascorrere i suoi giorni in un limbo di incertezza.
La donna ha raccontato la sua storia agli addetti del Comune e ai carabinieri, ripercorrendo le tappe della sua vita: nata a Taranto nel 1943, ha vissuto in Italia prima di trasferirsi in Albania con il marito. Rimasta vedova, è stata costretta a vivere con la cognata, la quale, secondo Teresa, le ha sottratto il bancomat e l’ha riportata in Italia contro la sua volontà. Qui, un uomo di nome Agostino l’ha accolta in una casa per anziani, promettendole di rifare la carta d’identità e poi l’ha abbandonata.
Le indagini degli inquirenti sembrano indicare che Teresa sia stata vittima di un presunto abuso da parte di una casa famiglia non autorizzata. La donna, ora, reclama giustizia e il ritorno alla sua vita, denunciando il furto dei suoi effetti personali e dei suoi soldi.
Luana Ludovici, assessore ai servizi demografici di Ardea, è stata tra le prime a prendersi cura di Teresa, trovandola sola e spaesata in un angolo dell’anagrafe. La donna anziana, visibilmente confusa ma lucida, ha ribadito di non soffrire di Alzheimer, chiedendo di essere ascoltata e di ottenere ciò che le spetta.
Il Comune di Ardea si è preso carico della situazione di Teresa, che continua a chiedere una vita dignitosa e la restituzione di ciò che le è stato ingiustamente sottratto. La vicenda di Teresa Mancini è un grido di dolore e di speranza, un monito sulla fragilità delle persone anziane e sulla necessità di tutelarle e rispettarle.
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