Scandalo Hotel Garni Ongaro: Rifiuto Turisti Israeliani
Critiche internazionali per il presunto rifiuto di accoglienza
Una bufera internazionale si è scatenata sull’Hotel Garni Ongaro di Selva di Cadore, in provincia di Belluno, a seguito del presunto rifiuto da parte del titolare di accogliere un gruppo di turisti israeliani, definendoli responsabili di genocidio. Il messaggio inviato tramite Booking ai turisti recitava: “Buongiorno, vi informiamo che i cittadini israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete annullare la prenotazione, saremmo felici di farlo anche noi, garantendo la cancellazione gratuita.”
La vicenda è stata portata alla luce dal sito della comunità ebraica di Milano, Bet Magazine Mosaico, e ha rapidamente suscitato una serie di critiche internazionali sui social media. L’associazione degli albergatori del Bellunese si è distanziata dal collega Patrick Ongaro, titolare dell’hotel sulle Dolomiti. Si è appreso che l’albergatore avrebbe condiviso un presunto messaggio su un suo profilo social privato, in cui afferma di essere stato minacciato da un ente israeliano non meglio specificato.
La pagina dell’hotel non è più presente su Booking e la pagina Facebook risulta irraggiungibile. Le recensioni si sono riempite di critiche e insulti, mentre si attendono provvedimenti formali da parte del console israeliano a Roma.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha sottolineato l’importanza di non confondere i popoli con i loro governanti e gli errori degli Stati, citando l’esempio degli israeliani e dei palestinesi. Ha ricordato un incontro con Shimon Peres a Venezia, sottolineando la sua visione di pace basata su due nazioni e due Stati per entrambi i popoli. Ciambetti ha criticato l’ostracismo nei confronti dei turisti israeliani, definendo sbagliata la scelta dei gestori dell’hotel dolomitico e invitando a non generalizzare su tutta l’accoglienza di Selva di Cadore e del Veneto.