Tensioni e proteste alla fabbrica Audi di Bruxelles
La lotta tra sindacati e direzione in un contesto di crisi e incertezza
Mercoledì, durante un incontro per discutere il piano sociale legato alla chiusura prevista dello stabilimento Audi di Bruxelles, le tensioni tra i sindacati e la direzione hanno raggiunto un nuovo picco. La situazione, già delicata, è rapidamente degenerata quando i rappresentanti dei lavoratori hanno visto respinta la loro controproposta. Dopo il rifiuto della direzione, alcuni lavoratori hanno fatto irruzione nella sala delle trattative, bloccando l’accesso e inscenando una protesta esplosiva. Durante l’occupazione, sono stati accesi dei fuochi d’artificio, un gesto clamoroso che ha portato al ferimento leggero di un funzionario sindacale presente sul posto.
La tensione riflette il clima di incertezza che grava sulla fabbrica: sono ormai più di due settimane che non viene assemblata alcuna auto presso lo stabilimento Audi di Bruxelles. Dopo un timido tentativo di ripresa della produzione lo scorso lunedì mattina, l’attività è stata nuovamente interrotta. La chiusura dello stabilimento, oltre a lasciare senza lavoro centinaia di operai, ha un impatto devastante anche sui fornitori locali. Tra questi, il personale dell’Imperial Logistics ha indetto uno sciopero per protestare contro la mancanza di un piano sociale, bloccando di fatto qualsiasi possibilità di ripresa produttiva.
La fabbrica Audi di Bruxelles è diventata il simbolo della crisi dell’auto elettrica, con la sua imminente chiusura che getta ombre di incertezza sul futuro dei lavoratori e dei fornitori locali coinvolti.
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