Polemica su spot pubblicitario con patatine al posto dell’ostia
Un prete distribuisce una patatina al posto dell'ostia in uno spot pubblicitario, scatenando polemiche e richieste di boicottaggio. La pubblicità viene censurata per blasfemia.
Un prete è finito al centro delle polemiche per aver distribuito una patatina al posto dell’ostia in uno spot pubblicitario. Tutto è iniziato con la rimozione dei pacchetti di Amica Chips dal collegio Rotondi di Gorla Minore, in provincia di Varese, su decisione del rettore della scuola privata, don Andrea Cattaneo, in risposta allo spot del famoso marchio di patatine. Dopo le segnalazioni, la versione giudicata blasfema è stata censurata dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria.
Lo spot incriminato mostra un gruppo di suore novizie all’interno di un convento che si avvicinano all’altare per ricevere la comunione, con in sottofondo l’Ave Maria di Schubert. Quando la prima suora riceve l’eucaristia dal prete, subito sgrana gli occhi e in lontananza si vede una suora più anziana, all’interno della sagrestia, mentre mangia un pacchetto di patatine. Lo spot si conclude con una voce fuori campo che dice: “Amica Chips, il divino quotidiano”.
Il sacerdote a capo della scuola varesina ha espresso il suo disappunto per la pubblicità blasfema, definendola inaccettabile e offensiva. Ha sottolineato l’importanza di prendere posizione e ha atteso un intervento urgente dalle autorità competenti. Anche don Natalino Bonazza, parroco a Mestre, ha invitato al boicottaggio dell’azienda, sottolineando che l’azienda capisce solo il linguaggio del profitto e che boicottarla è l’unico modo per farsi sentire.
Dopo le segnalazioni ricevute, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha richiesto alle parti coinvolte di interrompere la diffusione della campagna pubblicitaria, ritenendola in contrasto con l’articolo 10 del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, che vieta di offendere le convinzioni morali, civili e religiose.