Politica

Contestazione al ministro della Famiglia ai Stati generali della natalità

Proteste e divisioni sull'educazione sessuale e la libertà di espressione

Contestazione al ministro della Famiglia ai Stati generali della natalità

Agli Stati generali della natalità, il clima si è fatto teso quando Eugenia Roccella, ministro della Famiglia, è stata contestata fin dal suo arrivo sul palco. Fischi e urla hanno accolto la sua presenza, mentre studenti e studentesse si sono alzati mostrando fogli con la scritta: “Sul mio corpo decido io”. Roccella ha cercato di placare la situazione affermando che nessuno ha il diritto di decidere sul corpo delle donne se non loro stesse.

Nonostante il tentativo di Roccella di calmare gli animi, la contestazione è proseguita in modo così rumoroso da impedirle di pronunciare il suo intervento. I giovani presenti hanno continuato a urlare “Vergogna, vergogna”, fino a quando il promotore degli Stati generali, Gigi De Paolo, ha concesso la parola a uno di loro.

Una ragazza è salita sul palco e ha letto un volantino rivendicando l’importanza dell’educazione sessuale e affettiva, sottolineando che le richieste dei giovani non sono state ascoltate da nessun ministro. Ha ribadito il principio che spetta alle persone decidere sul proprio corpo e ha criticato il governo per non aver risposto alle loro richieste.

De Palo ha chiarito che l’evento è stato organizzato da una Fondazione e non direttamente dal governo. Mentre la ragazza leggeva il suo comunicato, alcuni adulti presenti in sala hanno urlato “Vai via, esci, vattene”, dimostrando la divisione di opinioni all’interno dell’auditorium.

Nonostante i tentativi della ministra Roccella di riprendere il suo intervento, le proteste hanno ripreso vigore e alla fine è stata costretta ad abbandonare la scena.

Successivamente, il ministro ha commentato l’accaduto su Facebook, menzionando le polemiche sulla libertà di espressione dopo il caso Scurati. Ha espresso fiducia nel supporto della sinistra, degli intellettuali e della stampa di fronte all’atto di censura subito durante gli Stati generali della natalità.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha manifestato solidarietà al ministro, sottolineando l’importanza di rispettare le diverse opinioni e contrastare qualsiasi forma di censura contraria ai principi della democrazia e della Costituzione.

Eugenia Roccella su Fb
Eugenia Roccella su Fb