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Fuga di Mohamed Amra: l’assalto sanguinoso in Normandia

Il detenuto noto come 'La Mosca' evade durante un violento attacco al furgone penitenziario

Fuga di Mohamed Amra: l’assalto sanguinoso in Normandia

Trent’anni, originario del quartiere di La Sablière a Rouen, Mohamed Amra è un detenuto in fuga dopo l’assalto sanguinoso avvenuto in Normandia al furgone che lo trasportava dal giudice istruttore al carcere. Conosciuto con il soprannome di “La Mouche” (la mosca), Amra ha un passato criminale che include precedenti per furto, traffico di stupefacenti e un’accusa di omicidio. Attualmente sconta una condanna a 18 mesi di reclusione per furto aggravato. Durante l’attacco due agenti sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti.

Secondo i quotidiani francesi, Mohamed Amra, noto come “La Mosca”, non è considerato un detenuto radicalizzato, ma ha un lungo elenco di reati alle spalle. Condannato a 18 mesi di reclusione per furti aggravati in supermercati e attività commerciali tra l’agosto e l’ottobre del 2019, è stato anche incriminato per un omicidio a Marsiglia nel giugno 2022, legato al traffico di droga. In passato è stato condannato anche per un tentato omicidio a Saint-Etienne-de-Rouvray.

Prima di essere detenuto a Évreux, Amra ha trascorso del tempo in carcere a Baumettes e a La Santé. Due giorni prima dell’evasione, aveva tentato di segare le sbarre della sua cella e per questo era stato trasferito in un’altra area del penitenziario per motivi disciplinari.

L’attacco al furgone della polizia penitenziaria è avvenuto mentre il mezzo era fermo a un casello autostradale di Incarville, nell’Eure, in Normandia. Un gruppo di uomini a bordo di un’Audi A5 bianca e una BMW serie 5 ha circondato il furgone e aperto il fuoco, riuscendo a liberare il prigioniero in pochi minuti. Durante l’assalto, due agenti sono stati uccisi, come confermato dal ministro della Giustizia francese Éric Dupond-Moretti.

La caccia all’uomo è partita dall’autostrada A154, dove è stato attivato il “Piano Epervier” con il dispiegamento di 200 gendarmi per rintracciare il detenuto evaso. Il presidente Emmanuel Macron ha espresso il suo sconcerto per l’attacco e ha assicurato che la nazione è al fianco delle famiglie delle vittime, dei feriti e dei colleghi. Le ricerche proseguono senza sosta per trovare gli autori di questo crimine e assicurare giustizia in nome del popolo francese.

Staff
  • PublishedMay 14, 2024