Economia

Mercato immobiliare italiano 2023: analisi e prospettive

Andamento delle compravendite, mutui e prezzi nel settore immobiliare

Mercato immobiliare italiano 2023: analisi e prospettive

Il mercato immobiliare italiano nel 2023 si trova in una fase di stallo, come evidenziato nel Rapporto Dati Statistici Notarili del Consiglio nazionale del notariato. Le compravendite sono in calo rispetto all’anno precedente, con un totale di 1.030.507 transazioni, mentre i mutui registrano una flessione del 26% rispetto al 2022.

Questo calo è attribuibile a diversi fattori, tra cui l’impatto degli eventi bellici in Ucraina e l’aumento dei costi nell’ambito dell’attività edilizia. Inoltre, l’impennata dei tassi dei mutui ha contribuito a rallentare l’attività economica nel settore immobiliare.

Le compravendite di immobili abitativi sono diminuite, con una netta contrazione delle prime case, sia per gli acquisti da privati che da imprese. Tuttavia, le seconde case hanno registrato un calo meno significativo. Nel secondo semestre del 2023, si è osservato un lieve aumento delle vendite in diverse regioni italiane.

La Lombardia rimane la regione con il maggior numero di transazioni immobiliari, seguita da Piemonte e Veneto. Le compravendite sono maggiormente concentrate nella fascia d’età tra i 18 e i 35 anni, anche se si è registrato un calo rispetto agli anni precedenti.

I prezzi medi degli immobili hanno subito variazioni nel 2023, con un calo per le case acquistate da privati con agevolazione prima casa e un aumento per quelle acquistate da imprese. Gli immobili di lusso continuano ad attirare interesse, nonostante una diminuzione delle transazioni oltre il milione di euro rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i terreni edificabili e agricoli, si è osservato un calo delle transazioni, con la maggior parte dei valori inferiori a determinate soglie. Le donazioni di beni immobiliari sono diminuite nel 2023, con una maggiore incidenza al sud e nelle isole.

Infine, i mutui hanno subito un tracollo nel 2023, con una diminuzione del 26% rispetto all’anno precedente. Le operazioni di surroga hanno rappresentato solo una piccola percentuale del totale dei finanziamenti ipotecari, mentre le politiche di sostegno fiscale ai mutui per i giovani sembrano aver avuto un impatto positivo.