Economia

Controversie legali di Mark Zuckerberg: indagine su Instagram e Facebook in Europa

La Commissione europea sospetta dipendenze comportamentali tra i giovani utenti

Controversie legali di Mark Zuckerberg: indagine su Instagram e Facebook in Europa

Le controversie legali di Mark Zuckerberg in Europa continuano a tenere banco. La Commissione europea ha avviato un’indagine nei confronti della sua azienda Meta, sospettando che Instagram e Facebook possano creare dipendenze comportamentali tra gli utenti più giovani. Giovedì scorso, l’esecutivo comunitario ha avviato un procedimento legale per verificare se Meta, la società madre delle due famose piattaforme social di Zuckerberg, violi la legge sui servizi digitali dell’Unione Europea in materia di tutela dei minori.

La vicepresidente Margrethe Vestager, responsabile della Concorrenza a Bruxelles, ha espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che Instagram e Facebook, insieme agli algoritmi che li governano, possano creare dipendenza comportamentale tra i giovani utenti. Un aspetto su cui si concentreranno le indagini riguarda i metodi di verifica dell’età degli utenti, per accertare se vi sia una esposizione inappropriata di determinati contenuti ai minori.

La Commissione europea sta lavorando a nuove linee guida sulla protezione dei minori in collaborazione con gli Stati membri. Secondo il Digital Services Act (DSA), Facebook e Instagram sono classificati come “very large online platforms” (VLOPs), soggetti a regole rigorose per la gestione di contenuti illegali e dannosi.

La preoccupazione principale dell’Unione Europea è che gli algoritmi non controllati possano indirizzare i bambini verso contenuti inappropriati che potrebbero danneggiarli durante la fase di crescita, o addirittura creare dipendenza dall’utilizzo delle piattaforme stesse, portandoli in un “buco del coniglio” di materiali oscuri.

Questa non è la prima volta che Meta si trova nel mirino dei regolatori europei. In passato, la Commissione ha avviato indagini per garantire che l’azienda adotti misure adeguate per contrastare la diffusione di disinformazione sulle sue piattaforme. Inoltre, sono emerse critiche riguardo al codice volontario di protezione dei minori di Meta, con accuse di promozione di materiale pedopornografico tramite gli algoritmi di Instagram.

La Commissione ha anche avviato un procedimento simile contro TikTok, sempre in base al DSA, per presunte violazioni in diversi ambiti, inclusa la protezione dei minori. Queste azioni dimostrano l’attenzione crescente dei regolatori europei verso le grandi piattaforme digitali e la necessità di garantire la sicurezza e la tutela dei più giovani nell’ambiente online.