Tensione politica in Slovacchia: minacce e polarizzazione
Minacce, attentato e libertà di stampa in un contesto di crisi politica
La Slovacchia è attualmente in uno stato di tensione dopo l’attentato subito dal primo ministro Robert Fico. Michal ime ka, leader dell’opposizione e fondatore del partito Slovacchia Progressista , ha denunciato minacce di morte ricevute non solo da lui, ma anche da sua figlia e dalla sua compagna. Ha evidenziato che queste minacce non sono un fatto isolato, ma sono state perpetrate da persone specifiche in episodi concreti e drastici. Secondo ime ka, molti politici continuano a alimentare tensioni, attaccando e accusando senza sosta. In un momento in cui il primo ministro è ancora in ospedale per guarire e la popolazione ha bisogno di un segnale di riconciliazione, il leader progressista ha sottolineato l’importanza di 100 giorni di calma per stabilire nuove regole e evitare conflitti e proposte divisive.
Dopo l’attentato, c’è il timore che possa verificarsi una repressione nei confronti dell’opposizione e della società civile in Slovacchia. Anche i media indipendenti sono preoccupati per la propria sicurezza. Alcuni politici della maggioranza hanno accusato i media e l’opposizione per l’attentato, sottolineando il ruolo negativo che avrebbero avuto nella situazione attuale.
Recentemente, il governo slovacco ha proposto di sostituire l’emittente pubblica Rtvs con un nuovo ente più controllato dall’esecutivo, generando dibattiti e preoccupazioni sulla libertà di stampa nel paese. Giornalisti delle principali testate slovacche hanno espresso preoccupazione per le conseguenze dell’attentato, temendo possibili misure repressive contro i media, la società civile e i partiti di opposizione. Alcuni rappresentanti del partito di governo Smer hanno già iniziato a colpevolizzare i media e le proteste dell’opposizione, alimentando ulteriormente la polarizzazione della società.
Monika Kompaníková, editorialista slovacca, ha avvertito che la Slovacchia ha una lunga storia nel ripristinare l’ordine, sottolineando il rischio di misure drastiche contro i media, la società civile e l’opposizione, che andrebbero contro le aspettative dell’élite politica in questo momento delicato.
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