Economia

Controversia Unicredit in Russia: sequestro da 463 milioni di euro

La banca italiana al centro di una disputa legale con Ruskhimalyans

Controversia Unicredit in Russia: sequestro da 463 milioni di euro

Sono stati posti sotto sequestro in Russia i conti di Unicredit per un valore di 463 milioni di euro, una notizia che ha immediatamente allertato la Farnesina. Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha già programmato una riunione per la settimana successiva per discutere della questione. Anche i mercati finanziari sono in allerta, ma procediamo con ordine.

Il caso Unicredit in Russia

Una Corte di San Pietroburgo ha deciso di porre sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. Questa decisione è stata presa in seguito a una controversia su richiesta della Ruskhimalyans, un’azienda partecipata da Gazprom attiva nella produzione di gas liquido. In particolare, sembra che il sequestro riguardi Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa. La Ruskhimalyans ha presentato richieste simili anche nei confronti di altre banche europee, tra cui Deutsche Bank e Commerzbank AG, rispettivamente per 210 e 7,5 milioni di euro.

Come le banche europee stanno pagando la guerra di Putin

Tutto ha avuto inizio con un contratto firmato nel 2021 per la costruzione di un impianto dell’azienda russa per il trattamento del gas nella regione di Leningrado. Nel maggio 2022, la società appaltatrice tedesca Linde ha comunicato alla società russa la sospensione dei lavori a causa delle sanzioni dell’Unione Europea legate alla guerra in Ucraina. La Ruskhimalyans accusa le banche di non aver rispettato le loro garanzie, poiché queste ultime avevano dichiarato di non voler effettuare i pagamenti per evitare di violare le restrizioni decise da Bruxelles. La Farnesina segue da vicino lo sviluppo della situazione.

La notizia ha suscitato preoccupazione nel governo italiano, considerando che Unicredit è la più grande banca del Paese. Fonti della Farnesina hanno confermato che il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, sta monitorando da vicino la situazione. La questione sarà affrontata durante una riunione convocata d’urgenza lunedì prossimo, 20 maggio, del ‘tavolo Russia’, istituito dal ministro Tajani con le aziende e le istituzioni coinvolte nel mercato russo.

Sembra che la controversia si concentri principalmente su un performance bond emesso da Unicredit e da altre banche in relazione a un contratto tra RusChemAlliance e il consorzio Linde per la costruzione di un impianto di trattamento del gas. Dopo il ritiro del consorzio Linde, la società russa ha richiesto il pagamento delle garanzie alle banche. Di fronte al rifiuto per evitare di violare le sanzioni dell’UE contro la Russia, si è ricorsi alle vie legali, che hanno portato al sequestro conservativo degli asset di Unicredit del valore di 463 milioni di euro.

La reazione di Unicredit

Unicredit è stata informata degli sviluppi recenti della controversia in corso presso il tribunale russo tra RusKhimAlyans e Uc GmbH ed AO Uc Bank. Il provvedimento cautelare riguarda solo alcuni beni sufficienti a soddisfare le richieste della parte attrice in caso di vittoria e non coinvolge quindi Uc AO Bank nella sua interezza. Unicredit ha dichiarato che la vicenda sarà oggetto di ulteriori analisi e sarà monitorata attentamente.

Il titolo Unicredit ha retto bene alla notizia, con le azioni della banca italiana che hanno chiuso le contrattazioni a Piazza Affari con un -0,08%, recuperando terreno dopo un iniziale calo.

Staff
  • PublishedMay 17, 2024