Giorgia Meloni critica l’Unione Europea e parla delle prossime sfide elettorali
La leader di Fratelli d'Italia esprime posizioni su sovranità, politica estera e confronti politici
La premier Giorgia Meloni ha espresso le sue critiche nei confronti dell’Unione Europea durante la sua partecipazione a Mattino Cinque su Canale 5. Meloni ha ribadito le sue posizioni riguardo alla sovranità nazionale, sottolineando come l’Ue abbia trascurato questioni cruciali come l’approvvigionamento energetico e delle materie prime fondamentali. Ha evidenziato la necessità per l’Europa di riconquistare il controllo del proprio destino, sottolineando la mancanza di una politica estera, di difesa e di controllo delle catene di approvvigionamento.
La leader di Fratelli d’Italia ha anche criticato le limitazioni imposte dall’Ue sulla libertà individuale e nazionale, sottolineando la necessità di ridare agli Stati membri la piena autonomia decisionale. Meloni ha sottolineato la mancanza di una politica europea coerente su questioni cruciali, come la sicurezza alimentare e la gestione delle risorse strategiche.
Riguardo alla prossima sfida elettorale europea, Meloni ha sottolineato la necessità di una maggioranza diversa da quella degli ultimi anni, esprimendo la volontà di unire le forze dei partiti di centrodestra per contrastare i socialisti e i liberali. Ha evidenziato la volontà di creare un fronte unito, nonostante le differenze di sfumature ideologiche, per ottenere una vittoria simile a quella ottenuta in Italia.
Infine, Meloni ha commentato il mancato confronto televisivo con Elly Schlein, definendolo un’occasione persa. Ha sottolineato l’importanza del confronto politico per informare i cittadini e ha ironizzato sulle polemiche riguardanti la par condicio, affermando che la questione dovrebbe essere affrontata dal Parlamento anziché dal governo.
La leader di Fratelli d’Italia ha anche affrontato la polemica riguardante l’invito a scrivere il suo nome di battesimo sulle schede elettorali, sottolineando il suo desiderio di mantenere un rapporto diretto con i cittadini e di essere considerata come una persona vicina alla gente, nonostante il ruolo istituzionale ricoperto.
