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Il primo ministro indiano Narendra Modi: uno strumento divino?

La convinzione di essere scelto da Dio e il contesto politico-religioso in India

Il primo ministro indiano Narendra Modi: uno strumento divino?

Il primo ministro indiano Narendra Modi, durante una rara intervista televisiva, ha espresso la sua convinzione di essere stato scelto da Dio per uno scopo specifico. Mentre le elezioni indiane si avviano alla conclusione, prevista per il primo giugno, il leader del partito al potere Bharatiya Janata Party (Bjp) sta giocando le sue ultime carte per ottenere il terzo mandato, quasi certo secondo i sondaggi locali.

Modi ha dichiarato di essere convinto che Dio lo abbia mandato per uno scopo preciso e che una volta raggiunto, il suo lavoro sarà completato. Durante l’intervista con l’emittente Ndtv il 26 maggio, ha affermato di essersi dedicato completamente a Dio. Secondo il primo ministro, gran parte del suo lavoro è stato guidato da una forza superiore, senza però conoscere un piano più ampio. Modi ha sottolineato che Dio non rivela i suoi piani, ma continua a guidarlo nelle sue azioni senza svelare il futuro.

La fede induista, predominante in India, fa parte integrante del programma del Bjp, che ha promosso la sua presenza in ogni ambito della vita pubblica. Modi stesso ha svolto un ruolo di primo piano nei rituali durante l’inaugurazione del tempio di Ayodhya a gennaio, superando i sacerdoti indù presenti. Il partito nazionalista ha progressivamente sviluppato un culto della personalità intorno a Modi, ma è la prima volta che il leader si definisce esplicitamente uno strumento divino.

Secondo il quotidiano indiano The Telegraph, questa mossa è stata vista come un’abile mossa politica in un Paese in cui l’induismo permea la vita di gran parte della popolazione. L’intreccio tra religione e politica è un punto di forza del Bjp in un contesto in cui la fede è parte integrante della quotidianità. L’affermazione di Modi rappresenta il culmine di questo tema dominante per il partito.

Modi aveva già accennato al divino durante un’intervista a Varanasi all’inizio di maggio, affermando che dopo la morte di sua madre aveva realizzato di essere stato mandato da Dio. Ha sostenuto di essere uno strumento nelle mani di una forza superiore, attribuendo all’intervento divino le sue capacità, ispirazioni e buone intenzioni.

Alcuni hanno ipotizzato che Modi possa soffrire di un “complesso di Dio” per via dei suoi riferimenti a una natura sovrumana. La portavoce del Bjp, Sanju Verma, ha invece elogiato l’energia illimitata del leader, sottolineando la sua capacità di svolgere numerose attività in un solo giorno. Durante la serrata battaglia elettorale, il leader del Partito del Congresso, Rahul Gandhi, ha ironizzato sulle dichiarazioni di Modi, suggerendo che una persona comune sarebbe stata portata da uno psichiatra se avesse fatto simili affermazioni.

Le elezioni indiane, iniziate ad aprile e che coinvolgono quasi un miliardo di elettori, si concluderanno il 4 giugno con l’annuncio dei risultati. La politica indiana si intreccia con la religione in un contesto in cui la fede è parte integrante della vita quotidiana.

Staff
  • PublishedMay 27, 2024