Politica

Candidati impresentabili alle elezioni europee: violazioni e controversie

La commissione Antimafia svela le candidature incriminate e le relative accuse

Candidati impresentabili alle elezioni europee: violazioni e controversie

Sono sette i candidati considerati impresentabili alle prossime elezioni europee, individuati dalla commissione parlamentare Antimafia per aver violato il codice di autoregolamentazione. Gli elenchi dei nominativi sono stati trasmessi alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo il 7 maggio scorso, coinvolgendo un totale di 817 candidati.

I candidati ritenuti impresentabili sono i seguenti:

  • Angelo Antonio D’Agostino, candidato di Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Meridionale;
  • Marco Falcone, candidato di Fi-Noi Moderati-Ppe per la circoscrizione Italia insulare;
  • Alberico Gambino, candidato di Fdi nella circoscrizione Italia Meridionale;
  • Filomena Greco, candidata per Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Italia meridionale;
  • Luigi Grillo, candidato di Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Nord occidentale;
  • Antonio Mazzeo, candidato del Pd nella circoscrizione Italia centrale;
  • Giuseppe Milazzo, candidato di FdI nella circoscrizione Italia insulare.

La commissione Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha reso noti i motivi per cui le candidature di questi sette individui violano il codice di autoregolamentazione. Ad esempio, Angelo Antonio D’Agostino è stato giudicato per corruzione, con un’udienza dibattimentale fissata per giugno 2024.

Per Marco Falcone, oltre al rinvio a giudizio per induzione indebita, è in corso un processo per tentata concussione. Alberico Gambino è stato dichiarato decaduto dalla carica di sindaco per incandidabilità, mentre Filomena Greco è coinvolta in un procedimento per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Luigi Grillo è stato condannato per associazione per delinquere, corruzione e altri reati, con una pena di reclusione e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione. Antonio Mazzeo è accusato di bancarotta fraudolenta legata al crac de L’Unità, e Giuseppe Milazzo è coinvolto in un processo per tentata concussione.

Nonostante le violazioni del codice etico, le candidature di questi sette individui non decadono automaticamente, poiché il codice non ha valore di legge vincolante. Tuttavia, si chiede ai partiti di non sostenere persone coinvolte in procedimenti giudiziari per vari reati, al fine di mantenere un’etica e un’immagine pubblica integre durante il processo elettorale.

Links: