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La vulnerabilità della difesa aerea europea di fronte alla minaccia russa

Analisi sulle carenze e le iniziative per rafforzare la protezione dell'Europa

La vulnerabilità della difesa aerea europea di fronte alla minaccia russa

Secondo una stima della Nato riportata dal quotidiano britannico Financial Times, in caso di un attacco missilistico su larga scala della Russia sull’Europa centrale e orientale, le capacità di difesa dei Paesi Ue coprirebbero appena il 5% del fabbisogno, risultando nettamente insufficienti. Questo scenario mette in evidenza la vulnerabilità dell’Alleanza atlantica in Europa, soprattutto alla luce della guerra della Russia contro l’Ucraina.

La difesa aerea è diventata una priorità per l’Ucraina, che chiede ulteriori sistemi e razzi all’Occidente per proteggere le sue città, le truppe e la rete energetica dai continui bombardamenti russi. Questa situazione ha portato all’attenzione dell’Alleanza e dell’Unione europea la questione dello scudo aereo europeo, dibattuta fin dall’inizio del conflitto.

Le tensioni recenti riguardanti l’invio di truppe Nato in Ucraina e la possibilità di consentire a Kiev di utilizzare armi occidentali per colpire obiettivi militari in Russia hanno riacceso i timori di un attacco diretto di Mosca sul suolo europeo. I Paesi Ue più esposti a questo rischio, come i Paesi baltici e la Polonia, sono anche quelli con una carenza significativa di sistemi di difesa aerea adeguati, come evidenziato dal Financial Times.

Il think tank Swp sottolinea che molti Stati europei possiedono attrezzature di difesa aerea, alcune delle quali di origine sovietica, che sono considerate inadeguate sia in termini qualitativi che quantitativi per fronteggiare le diverse capacità missilistiche della Russia. Questo ha spinto tali Paesi a chiedere alla Commissione europea di finanziare uno scudo paneuropeo, un’iniziativa che ha trovato il favore della presidente dell’esecutivo Ue Ursula von der Leyen.

Attualmente, Bruxelles finanzia diversi progetti per potenziare i sistemi di difesa aerea del blocco, ma si incontrano ostacoli significativi. I fondi Ue hanno sostenuto principalmente attività di ricerca, mentre lo sviluppo di tali sistemi richiede risorse considerevoli che l’attuale bilancio Ue non può soddisfare. Alcuni governi, tra cui la Danimarca, sono favorevoli all’emissione di eurobond da parte di Bruxelles per raccogliere i fondi necessari, seguendo il modello del Recovery fund.

Tuttavia, le divisioni politiche tra Francia e Germania rappresentano un ostacolo significativo. Berlino ha lanciato l’iniziativa European Sky Shield, che coinvolge un consorzio di Paesi europei per l’acquisto congiunto di sistemi di difesa aerea tedeschi, statunitensi e israeliani. Nonostante l’adesione di altri 18 Stati, Francia, Italia, Polonia e Spagna non hanno ancora partecipato all’iniziativa, evidenziando le divergenze tra Parigi e Berlino.

L’European Sky Shield dovrebbe integrare i sistemi statunitensi Patriot e lo scudo israeliano Arrow, noto per il suo successo nel respingere attacchi missilistici. Tuttavia, il sistema di difesa aerea Samp/T, sviluppato da Francia e Italia, non è incluso nei piani tedeschi, evidenziando ulteriori disaccordi tra i due Paesi.

Sebbene al momento il rischio di un attacco missilistico russo su uno Stato Ue sia considerato remoto dagli esperti, vi è la preoccupazione che un’escalation tra Occidente e Mosca potrebbe portare la Russia a utilizzare la sua potenza di fuoco contro la Nato europea entro la fine del decennio, avvertono alcuni leader e funzionari militari europei.

Staff
  • PublishedMay 30, 2024