Cronaca

La tragica scomparsa dei fratellini Pappalardi

Il mistero irrisolto di Salvatore e Francesco, due angeli coraggiosi

La tragica scomparsa dei fratellini Pappalardi

La scomparsa dei due fratellini, Salvatore e Francesco Pappalardi, ha commosso l’Italia. La tragedia si è consumata 18 anni fa a Gravina in Puglia, quando i due ragazzi di 13 e 11 anni sono scomparsi nel nulla. La madre e la sorella hanno scritto una toccante lettera in cui li ricordano come due angeli coraggiosi, uniti dalla forza dell’amore. Il 25 febbraio 2008 i loro corpi sono stati ritrovati nella cisterna di un rudere nel centro città, dove probabilmente si erano avventurati per gioco.

Il mistero della loro scomparsa ha tenuto banco per mesi dopo il 5 giugno 2006, quando i due fratellini si persero. Furono trovati solo un anno e mezzo dopo, grazie al caso di un bambino che cadde in un pozzo vicino alla cisterna. Sul fondo del pozzo giacevano i corpi di Salvatore e Francesco, conosciuti affettuosamente come Ciccio e Tore. La madre e la sorella, nel doloroso anniversario della scomparsa, li ricordano come due eroi che si sono aiutati reciprocamente con coraggio e amore.

La riapertura delle indagini è stata richiesta lo scorso marzo dalla famiglia, che sospetta un possibile coinvolgimento di terze persone nella tragedia. La madre ha dichiarato che i suoi figli potrebbero essere stati istigati ad avventurarsi nella “Casa delle cento stanze” e potrebbero essere stati vittime di omicidio. Il mistero rimane irrisolto, con la domanda su chi potesse essere presente con i due fratellini quel giorno senza mai parlare.

Un dettaglio che tormenta la madre è che forse uno dei figli avrebbe potuto essere salvato se i soccorsi fossero stati chiamati tempestivamente. Francesco è morto sul colpo, mentre Salvatore ha lottato per sopravvivere per due giorni prima di morire di stenti. I segni disperati sulle pareti della cisterna raccontano di un tentativo di fuga tragico.

Il padre dei ragazzi, inizialmente accusato di omicidio, è stato scagionato dopo il ritrovamento dei corpi. La giustizia italiana ha respinto la richiesta di risarcimento danni della famiglia nei confronti del Comune di Gravina e della società proprietaria del rudere. Nessuno ha sentito le grida di aiuto dei due fratellini quel fatidico 5 giugno, nessuno li ha cercati nel rudere abbandonato.