Premier Meloni e l’accordo migranti con l’Albania: numeri e polemiche
Analisi dei costi e delle critiche sull'iniziativa governativa
Durante la conferenza stampa tenutasi a Shengjin per l’inaugurazione di uno degli hotspot frutto dell’accordo sui migranti con l’Albania, la premier Giorgia Meloni ha dichiarato che se i centri fossero stati già operativi, avrebbero già accolto 5.500 persone. Tuttavia, i numeri citati dalla premier sono stati considerati esagerati dalle opposizioni, che li ritengono uno spot elettorale a spese dei migranti che attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore.
La presidente del Consiglio ha sottolineato che con la capacità attuale a pieno regime e considerando i migranti non accolti in Italia, si sarebbero risparmiati 136 milioni di euro. Tuttavia, ha omesso i reali costi dell’operazione, come ad esempio le trasferte del personale italiano che opererà nei centri, con un costo giornaliero di 138.000 euro, per un totale di 250 milioni. Attualmente, il costo complessivo dell’operazione, dalla costruzione dei centri agli stipendi del personale, è di 718 milioni, a cui si aggiungeranno altri 134 milioni per la gestione dei servizi nei due centri.
Le navi private che trasporteranno solo 800 migranti al mese in quattro viaggi costeranno 13,5 milioni di euro. Secondo i piani di Meloni, quando i centri saranno pienamente operativi, ci sarà un turnover di tremila migranti al mese, per un totale di 136 mila migranti all’anno. Tuttavia, questo numero si riferisce al massimo di migranti che potranno rimanere nei due centri per un massimo di 18 mesi, con poche possibilità di accoglierne altri.
Quelli che lasceranno i centri albanesi e torneranno in Italia, con le spese di trasporto a carico del contribuente, potrebbero restare sul territorio nazionale se otterranno il diritto d’asilo, altrimenti dovranno essere rimpatriati. Nel 2021, su circa 150 mila migranti sbarcati, solo 4.753 sono stati rimpatriati nei Paesi d’origine.
La speranza di Meloni è che l’iniziativa possa dissuadere i migranti dal partire dalle coste libiche e tunisine. Tuttavia, è improbabile che questo possa ridurre le partenze, considerando che gli sbarchi sono aumentati nonostante i decreti sicurezza di Matteo Salvini. Le opposizioni criticano l’iniziativa, definendola uno spreco di denaro che lederebbe i diritti fondamentali delle persone.
L’opposizione ha anche sollevato polemiche riguardo alla trasmissione integrale della conferenza stampa della premier su RaiNews durante la campagna elettorale, definendola una violazione del principio di parità nell’informazione nel periodo pre-elettorale. La diretta ha suscitato proteste e promesse di battaglia nelle sedi istituzionali da parte delle minoranze.