Indagine del Garante sui tirocinanti senza quarta dose vaccino anti-Covid
Il caso degli studenti di infermieristica e le normative vigenti
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’indagine sul caso dei tirocinanti che non hanno potuto accedere all’ospedale per mancanza della quarta dose del vaccino anti-Covid. La notizia è stata riportata da alcuni siti specializzati nel settore sanitario e dall’associazione sindacale Coina (Coordinamento infermieristico autonomo).
Una studentessa di infermieristica dell’Università del Salento è stata rifiutata dall’Asl di Lecce per svolgere il tirocinio poiché non aveva ricevuto la quarta dose del vaccino. Questo caso non è unico, e il presidente dello sportello dei diritti, l’avvocato Giovanni D’Agata, che assiste la studentessa, ha dichiarato di verificare la legittimità delle azioni intraprese dall’Asl in conformità alle normative vigenti.
Secondo quanto riportato dal Garante, l’Asl di Lecce ha motivato il rifiuto basandosi su una legge regionale che impone l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari. L’Asl ha ora 15 giorni di tempo per fornire al Garante le finalità e le basi giuridiche che giustificherebbero il trattamento dei dati personali relativi alla quarta dose del vaccino come requisito per il tirocinio.
Nella comunicazione inviata, l’Autorità ha ricordato che dal 1 novembre 2022 non è più richiesto il vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari e gli operatori di interesse sanitario.
Come evidenziato anche dal Coina, la quarta dose è raccomandata per i professionisti sanitari che sono a contatto quotidiano con persone vulnerabili, ma non è obbligatoria. La circolare del Ministero della Salute dell’8 aprile 2022 raccomandava la quarta dose per le persone anziane, le categorie fragili, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari, ma non era un obbligo.
Anche se la raccomandazione è stata estesa a tutte le persone sopra i 60 anni in un aggiornamento successivo del luglio 2022, la quarta dose non è stata resa obbligatoria.
Links:
