Cronaca

Omicidio a Montecorvino Pugliano: La Tragica Storia di Marzia Capezzuti

Abusi, Menzogne e Violenza: Il Caso Che Ha Scosso l'Opinione Pubblica

Omicidio a Montecorvino Pugliano: La Tragica Storia di Marzia Capezzuti

Marzia Capezzuti, una giovane di 29 anni proveniente da Milano, è stata vittima di un terribile omicidio a Montecorvino Pugliano, Salerno. I responsabili di questo atroce crimine sono i coniugi Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, genitori di un ragazzo di 16 anni coinvolto attivamente nell’omicidio.

Il Tribunale per i minorenni di Salerno ha condannato il ragazzo a 16 anni di reclusione per omicidio in concorso con i genitori. La vittima, Marzia, si era trasferita a Salerno per amore, ma dopo la morte del fidanzato si era ritrovata ospite della sorella di lui, Barbara Vacchiano. Marzia soffriva di disturbi psichici e aveva una diagnosi di disturbo della condotta con ritardo mentale di media gravità, che le causava una totale inabilità lavorativa e la necessità di assistenza continua.

Durante il suo soggiorno a casa Vacchiano, Marzia sarebbe stata vittima di abusi e sevizie, tra cui isolamento, marchiature a fuoco, e maltrattamenti vari. La famiglia del fidanzato defunto approfittava anche della sua pensione di invalidità. La situazione si è aggravata quando Marzia è fuggita con un nuovo fidanzato, scatenando ulteriori violenze che hanno portato alla sua tragica fine.

Barbara Vacchiano, la sorella del fidanzato defunto, ha diffamato Marzia, inventando storie su una presunta gravidanza e una relazione con un uomo inesistente. Queste menzogne hanno contribuito a creare un clima di odio e violenza nei confronti della giovane vittima.

La sera del 6 marzo 2022, Marzia è stata portata via dalla casa di Vacchiano e i suoi resti sono stati ritrovati sette mesi dopo in un casolare tra le colline di Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. Le indagini sono state supportate dalle testimonianze di Annamaria Vacchiano, figlia di Barbara, che ha raccontato degli abusi subiti da Marzia e ha fornito prove cruciali per risalire ai responsabili dell’omicidio.

Il coinvolgimento del ragazzo di 16 anni nell’omicidio è stato confermato da un video in cui ammette il suo ruolo nel delitto. Questa terribile vicenda ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla protezione delle persone vulnerabili e sulla violenza domestica.