Riduzione dipendenti e proteste alla Mozarc Bellco: la sfida della concorrenza nel settore biomedicale
Pressione competitiva e mobilitazione sindacale di fronte ai tagli occupazionali
Il distretto biomedicale della Mozarc Bellco di Mirandola, simbolo di ripartenza dopo il terremoto dell’Emilia Romagna nel 2012, potrebbe subire una riduzione di 350 dipendenti su 500, di cui il 70% donne. Questo perché i vertici aziendali nel Modenese stanno valutando la chiusura della parte produttiva, abbandonando il mercato della dialisi cronica e mantenendo solo la ricerca e lo sviluppo. Le motivazioni di questa decisione sembrano essere legate alla forte concorrenza dei competitor.
La multinazionale americana Medtronic, che ha acquisito la storica Bellco nel 2016 per la produzione di filtri e dispositivi ad alta tecnologia per il trattamento delle patologie renali, sta subendo la pressione della concorrenza, soprattutto quella cinese.
La notizia della possibile riduzione del personale ha scatenato la protesta dei lavoratori della Mozarc Bellco, che hanno deciso di scioperare e di organizzare un presidio permanente davanti agli stabilimenti aziendali, con il sostegno dei sindacati. Lisa Vincenzi della Filctem Cgil e Alberto Suffritti della Femca Cisl hanno chiesto agli amministratori di intervenire per risolvere positivamente la situazione, con l’obiettivo di tutelare tutti i dipendenti coinvolti, compresi i 50 lavoratori in somministrazione e le piccole e medie aziende che forniscono semilavorati e componenti a marchio Medtronic Milano e Bellco.
Anche il presidente della regione Stefano Bonaccini si è schierato a favore dei lavoratori, dichiarando che è necessario far cambiare idea a chi ha preso la decisione di tagliare centinaia di posti di lavoro in modo vergognoso e inaccettabile per la storia dell’Emilia-Romagna.
La situazione mette in bilico non solo i dipendenti diretti della multinazionale, ma anche una trentina di persone disabili impiegate in una cooperativa sociale che opera nell’indotto del settore biomedicale. Queste persone hanno trovato un’opportunità di lavoro grazie a un progetto di inserimento lavorativo che potrebbe essere compromesso dalla decisione dei vertici aziendali.
Roberto Ganzerli, presidente della cooperativa La Zerla, ha sottolineato l’importanza di queste attività per l’inserimento lavorativo delle persone disabili, evidenziando il ruolo fondamentale che svolgono nel riciclo di materie plastiche provenienti da diverse aziende del distretto biomedicale di Mirandola, compresa la Mozarc-Bellco.