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Il successo silenzioso di Milo Infante: tra ascolti record e controversie con la Rai

La storia di un giornalista sottovalutato che lotta per la verità e la libertà di stampa

Il successo silenzioso di Milo Infante: tra ascolti record e controversie con la Rai

Milo Infante è un punto fermo per la Rai, i cui risultati sono indiscutibili, come dimostrano i dati di ascolto. I suoi programmi “Ore14” e “Viva Rai2!” con Fiorello hanno dominato le classifiche di Rai2, ma il suo talk sulla cronaca non ha ricevuto lo stesso plauso. Nonostante il successo, non ha ricevuto riconoscimenti ufficiali da parte dei vertici Rai.

Infante ha commentato il suo successo dichiarando: “Quando ho iniziato quattro anni fa, non avrei scommesso un centesimo su di noi. Non avendo un traino del 30%, provenendo dalle rubriche del tg, il nostro share è cresciuto dal 5% all’8% e persino al 9%, superando il programma successivo. Questo dimostra che il pubblico si sintonizza appositamente per noi. Siamo il programma più sottovalutato nella storia della tv, mai menzionato in comunicati stampa sugli ascolti record o in conferenze stampa. Il direttore Paolo Corsini mi ha detto: ‘Non ti chiamo perché non mi dai problemi’.”

Parlando della polemica sul presunto orientamento politico del suo talk, Infante ha chiarito: “La nostra trasmissione favorisce la destra solo quando è al potere la sinistra. Se la premier è Giorgia Meloni e si evidenzia un problema di ordine pubblico, non credo che il governo ne sia felice.”

Ricordando il passato del padre giornalista, Infante ha condiviso aneddoti significativi, come quello in cui un amico tradì la fiducia del padre. Questi racconti si intrecciano con la sua storia personale, inclusa la battaglia legale con la Rai per demansionamento e le sfide affrontate nel mondo del giornalismo.

Infante ha vinto quattro cause contro la Rai, sottolineando che la politica non ha influito sulle sue controversie con l’emittente. Ha raccontato episodi in cui ha difeso la sua libertà di scelta degli ospiti, non accettando imposizioni ingiustificate.

Il giornalismo è per Infante una vocazione, un istinto che lo guida costantemente alla ricerca della verità. Il suo impegno per casi come quello di Denise Pipitone lo spinge a perseguire la giustizia e a dare voce alle vittime e alle loro famiglie.

Infante affronterà un processo per una querela ricevuta dai pm di Marsala, difendendo il suo diritto alla libertà di stampa. Il suo rapporto con la moglie Sara Venturi è caratterizzato da stima e amore reciproco, con Infante che si descrive come un marito impegnato nella quotidianità domestica.

Guardando al passato, Infante riflette sulle sue azioni giovanili e sui sacrifici dei genitori, cercando di onorarne la memoria con la sua integrità e il suo impegno professionale.