Cronaca

Sentenza strage discoteca Lanterna Azzurra: assolti da omicidio colposo, condannati per falso

Verdetto controverso suscita rabbia tra i familiari delle vittime

Sentenza strage discoteca Lanterna Azzurra: assolti da omicidio colposo, condannati per falso

La sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Ancona Francesca Pizii ha assolto tutti gli imputati dai reati più gravi, inclusa l’accusa di omicidio colposo plurimo, condannandoli solo per il reato di falso nel processo bis relativo alla strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo avvenuta la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, che causò la morte di sei persone.

La tragedia si verificò durante l’attesa dell’esibizione del cantante Sfera Ebbasta, quando fu spruzzato dello spray al peperoncino nel locale affollato di giovani, scatenando il panico. Nella fuga lungo una rampa all’esterno di un’uscita, le balaustre crollarono e sei persone persero la vita, tra cui cinque giovanissimi e una madre che aveva accompagnato uno dei suoi figli al concerto.

Nel processo, nove persone sono state coinvolte per presunte carenze nella sicurezza del locale e nelle procedure per le autorizzazioni, tra cui sei membri della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, due tecnici e un socio della Magic Srl che gestiva la Lanterna Azzurra.

La sentenza ha assolto gli imputati dall’accusa di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, condannandoli solo per il reato di falso. Le condanne sono state di un anno e due mesi per il vigile del fuoco Rodolfo Milani, un anno per i membri della commissione e quattro mesi per il tecnico Francesco Tarsi. Altri imputati sono stati assolti da ogni accusa o hanno ricevuto pene sospese.

Il falso riguardava il verbale del sopralluogo effettuato dalla commissione alla Lanterna Azzurra prima della tragedia, ma secondo la sentenza non vi era un nesso causa-effetto con l’accaduto la sera della strage.

Nel filone principale del processo, la banda del peperoncino, responsabile dello spray urticante, è stata condannata per furti di collanine. La lettura della sentenza ha suscitato rabbia tra i parenti delle vittime, che hanno espresso delusione per l’esito del processo.

Fazio Fabini, padre di una delle vittime, ha definito la sentenza vergognosa e ha criticato il sistema giudiziario. Anche Paolo Curi, marito di una delle vittime, ha espresso disappunto per l’esito del processo, sottolineando la mancanza di giustizia per le vittime e la delusione nel sistema giudiziario.