Spese militari Nato: confronto tra Paesi membri
Analisi sulle spese militari dei Paesi Nato e il rapporto con il Pil
Nel 2024, 23 dei 31 Paesi membri della Nato avranno raggiunto o superato la soglia del 2% del Pil destinato alla difesa, come riportato nell’ultimo rapporto dell’Alleanza atlantica. Questo obiettivo è stato accolto positivamente dagli Stati Uniti, che da tempo esercitano pressioni sui loro alleati europei affinché aumentino le spese militari.
L’Italia, tuttavia, non rientra tra i Paesi che raggiungeranno tale traguardo. Al contrario, si distingue per essere il Paese Nato che destina la maggior parte delle risorse della difesa agli stipendi del personale militare.
Secondo il rapporto, l’Italia prevede di destinare all’anno circa 32 miliardi di euro, corrispondenti all’1,49% del suo Pil, alle truppe, alle infrastrutture militari e alle armi. Questo la colloca al quinto posto per spesa militare assoluta, dopo gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e la Polonia.
Tuttavia, il dato più significativo dal punto di vista politico è il rapporto tra la spesa militare e il Pil. In questo senso, la Polonia si distingue come il Paese che destina la più alta percentuale del suo bilancio alla difesa, pari al 4,1%. Questo aumento significativo è strettamente legato ai rischi per la sicurezza nazionale derivanti dalla situazione in Ucraina.
È interessante notare che i Paesi del fronte orientale, come Estonia, Lituania, Lettonia e Finlandia, sono tra coloro che hanno aumentato maggiormente gli investimenti in difesa negli ultimi anni, in risposta ai crescenti rischi per la sicurezza. Questa tendenza al rialzo coinvolge tutti i membri dell’Alleanza, ad eccezione degli Stati Uniti, che hanno ridotto le spese militari rispetto a dieci anni fa.
L’Italia si trova tra i Paesi che non raggiungono la soglia del 2% del Pil destinato alla difesa, insieme a Canada, Belgio, Lussemburgo e Spagna. Tuttavia, Roma si distingue per il fatto di investire quasi il 60% del suo budget per la difesa nelle spese per il personale militare, pari a circa 19 miliardi di euro all’anno per pagare gli stipendi di 171mila militari. La spesa per le armi, invece, rappresenta circa il 22% del budget, corrispondente a circa 7 miliardi di euro.