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Elezioni in Francia: polemiche sulla privatizzazione dei media pubblici

Il Rassemblement National propone la privatizzazione di France Télévisions e Radio France

Elezioni in Francia: polemiche sulla privatizzazione dei media pubblici

In Francia è iniziata la campagna elettorale per le elezioni anticipate, fissate per il 30 giugno e 7 luglio, e il Rassemblement National, estrema destra, ha progetti ben definiti anche per la televisione e la radio pubblica francese. Jordan Bardella, presidente del partito, ha dichiarato in un’intervista a France 3 che l’obiettivo è privatizzare l’emittente statale per risparmiare denaro.

Il partito di estrema destra di Marine Le Pen sostiene che concedere programmi televisivi a privati libererebbe 3 miliardi di euro per finanziare altre politiche. Bardella ha precisato che la privatizzazione richiederebbe tempo e non avverrebbe immediatamente. Secondo il vicepresidente del partito, Sebastien Chénu, la tv e la radio pubbliche in Francia hanno bisogno di “un po’ di libertà, un po’ di ossigeno”, poiché alcuni programmi tendono a sinistra o all’estrema sinistra.

Le critiche al progetto di Bardella sono arrivate da Clémentine Autain, candidata dell’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare, che ha invitato gli elettori a scegliere la sinistra per evitare la privatizzazione delle trasmissioni pubbliche. Secondo Alexis Lévrier, storico dei media, per il Rassemblement National la radiodiffusione pubblica rappresenta un bersaglio per cercare di mettere a tacere i media che ritengono ostili alla loro ideologia.

La polemica sulla privatizzazione arriva in un momento delicato per la tv e la radio pubblica francese, indebolite dall’abolizione del canone voluta da Macron dal 2022. France Télévisions e Radio France si trovano ad affrontare un’incertezza sul futuro modello di finanziamento. Il professor Lévrier ha sottolineato che la televisione pubblica in Francia è in una situazione paradossale, con un pubblico ampio e soddisfatto, ma allo stesso tempo fragile.

Esiste anche la possibilità che, una volta al potere, il Rassemblement National decida di mantenere un servizio pubblico indebolito e controllarlo. Questo scenario potrebbe favorire l’estrema destra, indebolendo le emittenti pubbliche attraverso l’abolizione del canone e piani di fusione che hanno destabilizzato i media.