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Thailandia legalizza matrimonio tra persone dello stesso sesso

Un importante passo per i diritti LGBT nel sud-est asiatico

Thailandia legalizza matrimonio tra persone dello stesso sesso

La Thailandia si appresta a diventare il primo Paese del sud-est asiatico a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, seguendo le orme di Taiwan e Nepal. Il Senato ha votato a larga maggioranza a favore della legge che equipara i matrimoni, garantendo pieni diritti ai partner indipendentemente dal genere sessuale. Questo importante passo segue l’approvazione del testo da parte della Camera dei rappresentanti a marzo, con il voto al Senato che rappresentava l’ultimo step prima della pubblicazione della legge nella Gazzetta Reale. Dopo la promulgazione, saranno necessari ulteriori 120 giorni affinché la legge entri effettivamente in vigore.

La nuova legge modifica i riferimenti legislativi attuali, sostituendo le espressioni “uomini e donne” e “marito e moglie” con “persone” e “partner matrimoniali”. Le coppie omosessuali avranno gli stessi diritti anche in materia di adozione dei minori, consenso sanitario ed eredità. Il sostegno alla legge è stato ampio, con 130 senatori a favore, solo 4 contrari e 18 astenuti. Sebbene la Thailandia sia stata tradizionalmente considerata un Paese inclusivo per la comunità LGBT, gli individui omosessuali non hanno finora goduto degli stessi diritti degli eterosessuali, con segnalazioni di episodi di discriminazione da parte delle associazioni LGBT.

Gli attivisti ora sperano che altri Paesi del sud-est asiatico seguano l’esempio della Thailandia nell’approvare leggi simili. Attualmente, nel mondo sono 37 i Paesi che riconoscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso, con Liechtenstein e Thailandia che si sono aggiunti di recente a questa lista. In Europa, 21 Stati permettono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, con l’Olanda che è stata il primo Paese a introdurre questa legge nel 2001, seguita da altri Stati come Francia, Germania, Austria, Spagna, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Portogallo e Regno Unito.

In Italia, i matrimoni omosessuali sono ancora vietati, ma dal 2016 alcuni diritti economici e giuridici sono stati riconosciuti attraverso la legge sulle Unioni Civili.