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Garante Privacy avvia procedimenti correttivi per violazioni nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0

18 Regioni e Province autonome sanzionate per difformità nel trattamento dei dati sanitari

Garante Privacy avvia procedimenti correttivi per violazioni nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0

Il Garante Privacy ha avviato procedimenti correttivi e sanzionatori nei confronti di 18 Regioni e delle Province autonome di Bolzano e Trento per le numerose violazioni riscontrate nell’attuazione della nuova disciplina sul Fascicolo sanitario elettronico 2.0, introdotta con il decreto del Ministero della Salute del 7 settembre 2023. Questa decisione è stata presa in seguito alla segnalazione di una grave situazione alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Secondo quanto riportato dal Garante Privacy, i risultati dell’attività istruttoria sul Fascicolo sanitario elettronico hanno evidenziato che 18 Regioni e le due Province autonome del Trentino Alto Adige hanno apportato significative modifiche al modello di informativa predisposto dal Ministero, non in linea con il decreto del 7 settembre 2023. Questo modello avrebbe dovuto essere adottato su tutto il territorio nazionale previo parere del Garante.

Le difformità riscontrate riguardano alcuni diritti e misure introdotte dal decreto a tutela dei pazienti, come l’oscuramento, la delega al consenso specifico, le misure di sicurezza, i livelli di accesso differenziati e la qualità dei dati. Queste non sono garantite in modo uniforme in tutto il Paese, creando un potenziale effetto discriminatorio sugli assistiti di alcune Regioni e Province autonome.

Il Garante ha sottolineato che queste disomogeneità vanno contro lo spirito della riforma del Fascicolo sanitario elettronico 2.0, che mira a introdurre misure omogenee su tutto il territorio nazionale per garantire la funzionalità, l’interoperabilità e l’efficienza del sistema.

L’Autorità ha dichiarato l’urgenza di intervenire per tutelare i diritti di tutti gli assistiti italiani coinvolti nel trattamento dei dati sulla salute attraverso il Fascicolo sanitario elettronico 2.0. Le violazioni riscontrate potrebbero comportare l’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).

Nel frattempo, i cittadini hanno tempo fino al 30 giugno per revocare il consenso all’inserimento di dati e documenti digitali nel Fascicolo sanitario elettronico. Possono comunicare il rifiuto alla trasmissione di informazioni personali anteriori al 18 maggio 2020, data di entrata in vigore della nuova normativa.

La revoca del consenso può essere effettuata online tramite il servizio “Fse: opposizione al pregresso” disponibile sulla piattaforma del Sistema tessera sanitaria. L’accesso avviene tramite identità digitale, come la Carta nazionale dei servizi (Cns), la Carta di identità elettronica (Cie) o il Sistema pubblico di identità digitale (Spid).

La procedura è semplice: dopo aver preso visione dell’informativa, è sufficiente cliccare sulla casella “Opposizione” e premere il pulsante “Mi oppongo”. È importante notare che è possibile revocare l’opposizione entro il 30 giugno per coloro che dovessero cambiare idea.

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