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Imprenditore italiano sequestrato e liberato in Russia

Stefano Guidotti vittima di aggressione e sequestro a scopo di estorsione

Imprenditore italiano sequestrato e liberato in Russia

Stefano Guidotti, imprenditore italiano e manager dell’azienda Siad in Russia, è stato vittima di un’aggressione e di un sequestro a scopo di estorsione da parte di alcuni criminali. Dopo tre giorni di prigionia, è stato liberato dalla polizia. Le informazioni provengono da fonti affidabili riferite a LaPresse.

Il rapimento si è verificato nella mattina di venerdì 28 giugno nel centro di Mosca, mentre la liberazione di Guidotti è avvenuta nella regione di Bryansk, situata circa 400 chilometri a sud-ovest della capitale russa. Il console generale italiano a Mosca ha seguito da vicino lo svolgimento della vicenda. Attualmente, Guidotti risulta in buone condizioni di salute.

Le autorità russe hanno arrestato quattro sospettati in relazione a questo caso, come riportato dalla Tass. Si tratta di individui con un’età compresa tra i 21 e i 36 anni.

Stefano Guidotti, 56 anni, opera presso l’ufficio di rappresentanza in Russia del gruppo italiano Siad, specializzato nella produzione di gas tecnici industriali. Secondo quanto riportato dal canale Telegram Mash, il manager è stato aggredito venerdì lungo il viale Sadovaya-Triumfalnaya di Mosca e successivamente caricato a bordo di un’auto Bmw che si è allontanata.

L’operazione di salvataggio di Guidotti a Bryansk è avvenuta nel distretto di Novostroika. Fonti citate da Mash hanno identificato i tre arrestati come Ali Z., Nadir A. e Zalumkhan I.

La polizia russa ha reso pubblico un video che mostra i momenti della liberazione di Stefano Guidotti. Nelle immagini diffuse dalla testata Rbc, si possono vedere gli agenti entrare in una casa attraverso una finestra. Un uomo, presumibilmente uno dei sequestratori, è stato immobilizzato a terra e ammanettato dietro la schiena in giardino. Altri due uomini sono stati trovati nella stessa posizione all’interno della casa.

Infine, il video mostra il momento in cui i poliziotti entrano nella stanza dove il rapito era tenuto prigioniero. Guidotti si trova disteso su un letto, con il polso destro ammanettato a un mobile e indossa una maglietta nera. Una voce afferma: “Siamo della polizia, tutto a posto”. In quel momento, Guidotti, visibilmente sollevato, lascia cadere la testa.