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Invasione di minori stranieri nelle carceri italiane: la sfida del sovraffollamento

Il fenomeno dei minori stranieri coinvolti in atti criminali e le proposte del ministro della Giustizia

Invasione di minori stranieri nelle carceri italiane: la sfida del sovraffollamento

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha evidenziato un’allarmante presenza di minori stranieri coinvolti in atti criminali, contribuendo al sovraffollamento delle carceri in Italia. Questo fenomeno è emerso dopo il ripristino di 44 celle danneggiate da giovani detenuti negli istituti penali per minorenni, tra cui il Beccaria di Milano, spesso a causa di incendi provocati dagli stessi ospiti. La situazione è particolarmente critica per i minori, rispetto ai detenuti maggiorenni.

Attualmente, in Italia ci sono 555 giovani detenuti nei penitenziari per minorenni, di cui il 47% sono minori stranieri non accompagnati. Questi numeri, mai così elevati nel periodo post-pandemico, hanno portato il ministro a parlare di un’effettiva “invasione”.

Secondo il ministro Nordio, la capacità carceraria italiana è stata progettata considerando una minoranza significativa di detenuti minori. Tuttavia, si è improvvisamente verificata una situazione di quasi “invasione” di minorenni, provenienti soprattutto da altri Paesi, come dichiarato durante il convegno ‘Oltre le sbarre la vera libertà’.

Il Guardasigilli Nordio ha evidenziato che molti minori stranieri sono costretti a delinquere a causa dell’influenza delle organizzazioni criminali che li fanno salire sui barconi attraversando il Mediterraneo. Alcuni di loro vengono accolti, altri sono abbandonati a se stessi e spesso si trovano costretti a commettere reati.

Nordio ha sottolineato che la soluzione al sovraffollamento carcerario non può limitarsi alla detenzione, ma deve prevedere una strategia di decarcerizzazione che garantisca la certezza della pena. Secondo il ministro, la pena non deve essere solo privazione della libertà, ma deve essere rieducativa, preventiva e efficace nel recupero del detenuto.

Il piano del ministro prevede la possibilità di trasferire i condannati con pene brevi nelle caserme, mentre si attende il decreto svuotacarceri che dovrebbe essere approvato entro la fine di luglio. Questo decreto mira a creare un elenco nazionale di comunità esterne che possano offrire un domicilio ai detenuti per favorirne il reinserimento sociale.

Tuttavia, i sindacati hanno ribattezzato il decreto di Nordio come il “decreto Ghost”, mentre il problema del sovraffollamento carcerario persiste, con un aumento dei suicidi tra i detenuti e una carenza di personale nella Polizia penitenziaria. Il decreto, annunciato a giugno, è stato rinviato per ulteriori modifiche, suscitando critiche per la lentezza del processo decisionale.