Cambio di governo imminente nel Regno Unito: Starmer verso la vittoria
Elezioni decisive potrebbero portare il Labour al potere dopo anni di dominio conservatore
Il Regno Unito si prepara a un cambio di governo dopo 14 anni di dominio conservatore. Le elezioni del 4 luglio potrebbero portare Keir Starmer al numero 10 di Downing Street, residenza storica del premier britannico. Le previsioni indicano una possibile supermaggioranza per il Labour, con oltre 400 deputati eletti su 620 seggi al Parlamento di Westminster. I conservatori potrebbero fermarsi a 53 seggi, una situazione di crisi senza precedenti dal 1931.
Keir Starmer, leader del Labour, si trova in una posizione di forza con il partito al 40,7% nei sondaggi, simile alla percentuale con cui Jeremy Corbyn fu sconfitto nel 2017. I Tory guidati da Rishi Sunak stanno vivendo un declino nei consensi, attestati al 20% nei sondaggi. La presenza di Reform Uk, guidato da Nigel Farage, potrebbe influenzare il voto degli elettori insoddisfatti dei conservatori.
I conservatori di Sunak stanno concentrando la loro campagna elettorale sull’idea di evitare una vittoria schiacciante del Labour. Sunak ha avvertito che dare carta bianca a Starmer sarebbe irreversibile. Tuttavia, gli esperti sottolineano che questa strategia riflette la debolezza della campagna conservatrice.
Starmer ha adottato un approccio moderato, evitando polemiche e radicalismi. Il suo obiettivo principale è stato riformare il partito, allontanando le influenze corbyniste. La campagna elettorale si basa sul concetto di “cambiamento”, mirando a conquistare l’elettorato moderato.
Starmer ha promesso di governare senza aumentare le tasse o toccare le pensioni. La sua posizione è stata accolta positivamente da alcuni media conservatori, segno di un possibile cambiamento di rotta rispetto al passato.
La lotta all’antisemitismo è stata una priorità per Starmer, che ha difeso Israele anche durante il conflitto a Gaza, suscitando critiche e dividendo l’elettorato musulmano. Tuttavia, il Labour sembra destinato a trionfare anche senza il sostegno di questa parte dell’elettorato.
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