Cronaca

Tragedia di Fasano: indagini in corso sulla morte di Clelia Ditano

Il mistero della giovane precipitata dall'ascensore

Tragedia di Fasano: indagini in corso sulla morte di Clelia Ditano

Le indagini sulla tragedia di Fasano, nel Brindisino, che ha visto la morte della 26enne Clelia Ditano, proseguono senza sosta. La giovane, impiegata presso un b&b della zona, è precipitata da oltre 10 metri dal quarto piano dopo essere caduta all’interno del vano ascensore della palazzina in cui risiedeva con i suoi genitori, situata in via Saragat.

Secondo quanto riportato dai colleghi di BrindisiReport, Clelia sarebbe rientrata a casa nella tarda serata di domenica, dirigendosi al quarto piano per depositare la sua borsa e altri effetti personali. Nel frattempo, la cabina dell’ascensore si era spostata al primo piano. Tuttavia, la porta dell’ascensore si sarebbe aperta comunque o, in alternativa, non si sarebbe mai chiusa completamente.

Sono stati i genitori a dare l’allarme, intorno alle 6 del mattino, quando hanno cercato di contattare la figlia, non trovandola in casa, e hanno udito il suono del cellulare provenire dal vano ascensore. I carabinieri hanno interrogato diverse persone, mentre il pubblico ministero Giuseppe De Nozza potrebbe presto incaricare l’esecuzione dell’autopsia sul corpo della giovane per determinare l’orario esatto del decesso, avvenuto presumibilmente dopo la mezzanotte.

Le ipotesi sul malfunzionamento dell’ascensore sono al centro delle riflessioni. È evidente che qualcosa nel sistema di apertura e chiusura della porta non ha funzionato correttamente. Le porte esterne degli ascensori sono dotate di sensori che impediscono l’apertura se la cabina non è presente al piano, mentre un meccanismo simile evita che l’ascensore si muova finché la porta esterna non è completamente chiusa.

Anche se la porta esterna dell’ascensore nella palazzina era di tipo manuale, è presente un sistema di blocco che impedisce il movimento dell’ascensore se la porta non è allineata correttamente. Inoltre, per forzare il blocco di una porta chiusa servono chiavi specifiche in possesso di addetti alla manutenzione o vigili del fuoco.

Secondo le prime informazioni emerse dalle indagini, la porta in questione sarebbe stata trovata non completamente chiusa. Sarà compito dei periti stabilire la causa del malfunzionamento, che potrebbe essere dovuto a un guasto o addirittura a una manomissione esterna che ha compromesso il corretto funzionamento dell’impianto.

Il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ha espresso la speranza che la tragedia non sia stata causata da un errore umano, poiché sarebbe un dolore aggiuntivo a una morte che forse poteva essere evitata. “Affidiamoci al lavoro competente e imparziale di magistrati e periti”, ha aggiunto il sindaco, sottolineando che le indagini sono appena all’inizio.

Oggi, durante la seduta del Consiglio regionale della Puglia a Bari, è stato osservato un minuto di silenzio in memoria della giovane Clelia Ditano, vittima di questa tragica vicenda.

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