Cronaca

Mistero all’abbazia di Santa Bona: il caso di Alex Marangon

Retroscena e sospetti inquietanti emergono dopo la morte del giovane partecipante al ritiro spirituale

Mistero all’abbazia di Santa Bona: il caso di Alex Marangon

Retroscena e stralci di conversazioni inquietanti sono emersi durante la puntata di Chi l’ha visto? di ieri, mercoledì 10 luglio, riguardo al caso di Alex Marangon. Il giovane è stato ritrovato senza vita dopo aver partecipato a un ritiro spirituale presso l’abbazia di Santa Bona di Vidor, Treviso. Gli inquirenti considerano il caso come omicidio.

La vicenda ha inizio il 30 giugno, quando il corpo senza vita di Alex non era ancora stato ritrovato nel Piave. L’apprensione era palpabile, ma al momento si trattava ancora di una scomparsa. La sorella maggiore del 25enne si reca all’abbazia sconsacrata di proprietà del conte Da Sacco, dove incontra Andrea Zuin, musicista e organizzatore del rito sciamanico.

La ragazza chiede con insistenza a Zuin di fare in modo che arrivi una chiamata per trovare Alex, ma la risposta del musicista lascia perplessi: “Sicuramente lo farò, ma non c’è questa possibilità”, dice. Poi, correggendosi, Zuin aggiunge: “Ti spiego perché. Da quando è m…., da quando è successa questa cosa”. Questo episodio si aggiunge al clima di omertà che sembra circondare l’abbazia sconsacrata e tutti i partecipanti all’evento.

La madre di Alex ha raccontato di un incontro avvenuto nei giorni della scomparsa con uno dei partecipanti, il quale ha rassicurato la famiglia dicendo che Alex era in pace, in cielo. Tra i dettagli emersi, la scomparsa di 500 euro e di orecchini e bracciali che il ragazzo non si separava mai.

I legali della famiglia Marangon pongono l’accento sul periodo di tempo trascorso tra la presunta fuga di Alex dall’abbazia, intorno alle 3 di notte, e il momento in cui i partecipanti, su indicazione del conte Da Sacco, decidono di chiamare i soccorsi, intorno alle 6 del mattino, dopo aver cercato il giovane per ore nei dintorni dell’abbazia.

Andrea Zuin ha parlato di un grido seguito da un tonfo, ma secondo lui il suono non faceva pensare che Alex fosse caduto in acqua. La posizione della terrazza dalla quale Alex sarebbe precipitato mostra che prima del Piave c’è un boschetto nel quale il corpo si sarebbe fermato.

La madre di Alex e la sorella del conte Da Sacco hanno sottolineato che era impossibile per Alex finire nel Piave dalla terrazza dell’abbazia. La madre ha raccontato di un sommozzatore che ha confermato che la caduta non era compatibile con le ferite riportate.

La famiglia Marangon e i legali chiedono che chiunque abbia informazioni inizi a parlare. La madre di Alex ha sottolineato che tutto è stato sottovalutato fin dall’inizio e ha raccontato di aver chiesto ai carabinieri se potesse essere successo qualcosa all’interno dell’abbazia. La donna ha espresso perplessità sulla risposta ricevuta da un carabiniere.

Oggi, 11 luglio, la scientifica ha effettuato un nuovo sopralluogo nell’abbazia. Il procuratore Marco Martani ha confermato che si tratta di un omicidio, non di una caduta accidentale. Le lesioni riscontrate sul corpo di Alex non sarebbero compatibili con una caduta dall’alto. L’esame tossicologico potrà fornire ulteriori dettagli sulla natura delle sostanze assunte da Alex durante il rito.

Staff
  • PublishedJuly 13, 2024