Arresti nell’estrema destra veronese: violenza e odio razziale
Inchiesta su episodi violenti legati all'estremismo di destra a Verona
La Polizia di Stato di Verona ha arrestato sette persone legate all’estrema destra scaligera nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge una trentina di individui per vari episodi di violenza. Gli indagati sono accusati di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravato e porto di oggetti atti a offendere.
Sei dei sette arrestati sono veronesi, mentre uno è trentino, tutti con un’età compresa tra i 19 e i 27 anni e attualmente si trovano ai domiciliari. Tra gli episodi più significativi figurano un’aggressione a un giovane durante le ronde contro le baby gang, le violenze perpetrate ai danni di alcuni tifosi marocchini nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar e un agguato durante una festa di giovani di sinistra con bombe carta, bastoni e bottiglie di vetro.
Per alcune di queste azioni violente, come nel caso dell’aggressione ai tifosi marocchini, il giudice ha riconosciuto l’aggravante della finalità dell’odio e della discriminazione razziale. Tutti i destinatari delle misure cautelari sono noti alle forze dell’ordine per aver commesso atti violenti anche in contesti sportivi. Oltre alla militanza nell’estremismo di destra scaligero, alcuni di loro fanno parte del gruppo ultras “North Side” del Chievo Verona.
Due degli arrestati sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che, lo scorso 15 giugno a Dortmund, sono stati intercettati poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi prima della partita Italia – Albania del Campionato europeo “Euro 2024”. Al momento del controllo, sono stati trovati numerosi passamontagna, bombe carta e materiale atto ad offendere, e tutti i tifosi sono stati sottoposti a fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania risulta anche destinatario di un Daspo internazionale, violando così la misura di prevenzione del Questore.
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