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Attentati contro presidenti americani: una storia di violenza politica

Dagli omicidi di Lincoln e Kennedy ai tentativi su Trump e Reagan

Attentati contro presidenti americani: una storia di violenza politica

L’attentato a Donald Trump, avvenuto durante un comizio a Butler, nello stato della Pennsylvania, si inserisce in una lunga serie di episodi di violenza contro esponenti politici americani, che ha coinvolto presidenti, ex presidenti e candidati presidenziali dei principali partiti degli Stati Uniti nel corso della storia del Paese.

Da quando gli Stati Uniti sono stati fondati, quattro presidenti sono stati uccisi e molti altri sono stati presi di mira, compresi alcuni candidati. Secondo un rapporto del 2008 del Congressional Research Service, si sono verificati attentati in 15 diverse occasioni, cinque delle quali hanno avuto esiti fatali per le vittime. Circa il 29% delle 45 persone che hanno ricoperto la carica di presidente è stato oggetto di tentati omicidi o omicidi effettivi, escludendo l’ultimo incidente che ha coinvolto Trump.

Alcuni presidenti americani sono finiti nel mirino degli attentatori nel corso della storia. Il primo presidente ad essere assassinato è stato Abramo Lincoln, colpito a morte da John Wilkes Booth il 14 aprile 1865 mentre si trovava al teatro con la moglie Mary Todd Lincoln. Lincoln è morto il giorno successivo all’attentato, a causa di una ferita alla testa. Il suo impegno a favore dei diritti degli schiavi e degli afroamericani è stato indicato come possibile movente dell’omicidio.

James Garfield è stato il secondo presidente degli Stati Uniti ad essere assassinato, colpito mortalmente da Charles Guiteau il 2 luglio 1881 mentre si trovava in una stazione ferroviaria a Washington. Garfield è sopravvissuto per 79 giorni prima di morire a causa di infezioni contratte durante le cure mediche non sterilizzate.

William McKinley, il 25° presidente degli Stati Uniti, è stato ucciso il 6 settembre 1901 dopo un discorso a Buffalo, New York, quando un uomo gli sparò due colpi di pistola a bruciapelo nell’addome. McKinley è deceduto il 14 settembre a causa delle ferite. Leon Czolgosz, l’attentatore, è stato condannato a morte e giustiziato.

Franklin Delano Roosevelt scampò a un tentato omicidio a Miami il 15 febbraio 1933, durante il quale perse la vita il sindaco di Chicago Anton Cermak. Giuseppe Zangara, l’attentatore, fu condannato a morte per la sparatoria.

Harry Truman sfuggì a un tentato omicidio nel novembre 1950, quando due uomini armati fecero irruzione nella sua residenza a Blair House, di fronte alla Casa Bianca. Un poliziotto e uno degli aggressori persero la vita durante l’incidente.

Il presidente John F. Kennedy fu assassinato il 22 novembre 1963 a Dallas, mentre attraversava Dealey Plaza a bordo del corteo presidenziale. L’assassino Lee Harvey Oswald fu arrestato, ma venne ucciso due giorni dopo da Jack Ruby.

Gerald Ford sopravvisse a due tentativi di assassinio nel 1975, mentre Ronald Reagan fu colpito da un attentatore nel marzo 1981 a Washington. George W. Bush, nel 2005, evitò un attacco con una bomba a mano durante un comizio a Tbilisi, in Georgia.

La limousine che trasporta il presidente John F. Kennedy, ferito a morte, corre verso l'ospedale pochi secondi dopo essere stato colpito, il 22 novembre 1963, a Dallas (LaPresse)
La limousine che trasporta il presidente John F. Kennedy, ferito a morte, corre verso l’ospedale pochi secondi dopo essere stato colpito, il 22 novembre 1963, a Dallas (LaPresse)
Staff
  • PublishedJuly 14, 2024