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Le novità del decreto Salva Casa: fine della doppia conformità

Analisi delle modifiche introdotte e reazioni politiche

Le novità del decreto Salva Casa: fine della doppia conformità

Il decreto Salva Casa, approvato in Commissione Ambiente, introduce diverse novità significative. Tra queste, vi è un aumento dei margini di tollerabilità per le abitazioni fino a 60 metri quadri in caso di difformità progettuali e la possibilità di rendere i sottotetti abitabili. Inoltre, sono state apportate modifiche alla disciplina della cosiddetta doppia conformità per le sanatorie degli abusi edilizi.

Per comprendere appieno l’importanza di queste modifiche, è necessario analizzare cosa prevedeva la doppia conformità e quali sono i cambiamenti introdotti. I due articoli del Testo Unico sull’edilizia coinvolti sono il 36 e il 37. In sintesi, queste norme consentono di regolarizzare gli abusi edilizi derivanti dall’assenza del permesso di costruire o di altri titoli abilitativi come la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia).

Fino ad oggi, per richiedere la sanatoria, era necessario rispettare la doppia conformità, ovvero garantire che gli interventi fossero conformi sia alla normativa edilizia e urbanistica vigente al momento della realizzazione, sia a quella vigente al momento della richiesta di sanatoria. Questo approccio ha generato opinioni contrastanti: alcuni lo consideravano una garanzia contro ulteriori abusi edilizi, mentre altri lo ritenevano un ostacolo burocratico per gli uffici comunali.

Con il decreto Salva Casa, la doppia conformità subisce delle modifiche significative. Sebbene non venga eliminata del tutto, viene limitata ai casi di abusi edilizi più gravi, caratterizzati da assenza totale, difformità significative o variazioni essenziali rispetto al permesso di costruire o alla Super Scia. La disciplina della doppia conformità non si applica più in presenza di difformità parziali, dove è sufficiente rispettare la normativa urbanistica al momento della presentazione della domanda e quella edilizia al momento dell’intervento.

Le prime reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Partito Democratico ha espresso preoccupazione riguardo alla semplificazione delle procedure per ottenere la sanatoria edilizia, sottolineando che non sarà più necessario rispettare la doppia conformità nemmeno per le variazioni essenziali. Al contrario, la Lega ha accolto positivamente il superamento della doppia conformità, considerandola un passo importante per sbloccare il mercato immobiliare e liberare gli uffici comunali da eccessiva burocrazia.

Le opinioni divergenti tra le due fazioni politiche evidenziano la complessità e l’importanza delle modifiche introdotte dal decreto Salva Casa. Mentre il Partito Democratico solleva dubbi sulla riduzione delle verifiche richieste per ottenere la sanatoria, la Lega vede nelle nuove disposizioni un’opportunità per semplificare le procedure e favorire lo sviluppo del settore immobiliare.