Blitz anti-caporalato: arrestati per traffico di oppio e corruzione
Indagini svelano rete criminale per falsi permessi di soggiorno
Un nuovo blitz anti-caporalato della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di cinque persone, di cui quattro cittadini indiani e un italiano di 50 anni, dipendente del comune di Ardea, provincia di Roma. Queste persone fornivano droga, soprattutto oppio, ai braccianti impiegati nei campi per alleviare la fatica e consentire loro di completare i turni massacranti a cui erano sottoposti.
Nell’operazione, tre individui sono stati condotti in carcere e due sono stati posti ai domiciliari. Le accuse vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina alla corruzione e al traffico di sostanze stupefacenti. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati complessivamente 90 chili di bulbi di papavero da oppio.
Le indagini hanno rivelato che il gruppo criminale, con ramificazioni ad Ardea, Anzio e Nettuno, avrebbe agevolato l’ottenimento di oltre 500 permessi di soggiorno temporanei per motivi di lavoro attraverso documenti falsi, con la complicità del dipendente pubblico. I migranti extracomunitari, dietro il pagamento di denaro, sarebbero stati regolarizzati illegalmente su tutto il territorio nazionale.
Le tariffe per questo servizio andavano dai 300 ai 5.000 euro, a seconda del tipo di richiesta presentata agli uffici pubblici. Complessivamente, sono 25 gli indagati nell’inchiesta coordinata dalla procura di Velletri, che potrebbe avere ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.