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Emergenza umanitaria nelle carceri italiane: sovraffollamento e condizioni disumane

La denuncia della Garante regionale per i diritti dei detenuti e le proposte del ministro della Giustizia

Emergenza umanitaria nelle carceri italiane: sovraffollamento e condizioni disumane

Oggi, a Uta, il termometro segnava 43 gradi, mentre i detenuti erano stipati in celle anguste, con una media di 4 persone per cella. Il sovraffollamento ha portato all’aggiunta di una quarta branda in quasi tutte le sezioni del carcere. Questa drammatica situazione denunciata dalla Garante regionale per i diritti dei detenuti, Irene Testa, nel carcere di Cagliari, non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto di emergenze quotidiane nelle carceri italiane.

La Garante ha evidenziato che malati psichiatrici, tossicodipendenti e disabili gravi vengono allocati in celle non conformi alle normative, senza personale adeguato per l’assistenza. La mancanza di sistemi di aria condizionata e ventilatori, insieme alla presenza di disabili gravi in condizioni inaccettabili, rappresenta una situazione scandalosa. Si punisce la malattia e si rinchiude il disagio, creando un’atmosfera disumana e degradante.

La situazione è così critica che siamo di fronte a un’emergenza umanitaria che sembra non avere via d’uscita. Con almeno 57 suicidi dall’inizio dell’anno, episodi di violenza, aggressioni al personale e proteste collettive, la situazione all’interno delle carceri italiane è sempre più precaria.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è stato chiamato a visitare le carceri per comprendere appieno i problemi che affliggono chi vive quotidianamente in queste condizioni estreme. Nordio ha proposto la costruzione di nuove strutture carcerarie e la detenzione degli stranieri nei loro Paesi d’origine come possibili soluzioni a lungo termine.

Tuttavia, il decreto “carcere sicuro” è stato giudicato insufficiente per affrontare l’emergenza attuale. Nordio ha annunciato l’istituzione di un commissario straordinario per accelerare le procedure e rendere più rapida la realizzazione di un nuovo piano di edilizia carceraria. Il ministro ha sottolineato che la burocrazia rappresenta il principale ostacolo alla tempestiva risoluzione di queste problematiche.

Il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa ha criticato la proposta del commissario straordinario, definendola un déjà vu che non ha portato a soluzioni concrete in passato. Il sindacato teme che il medio periodo sia troppo distante nel tempo e che il disastro rimanga l’unica conseguenza tangibile di queste misure.