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Jannik Sinner: Positive Doping Test and Consequences

The case of Jannik Sinner's positive doping test and its aftermath

Jannik Sinner: Positive Doping Test and Consequences

Jannik Sinner, il numero uno al mondo di 23 anni, è risultato positivo al Clostebol, uno steroide presente in uno spray utilizzato dal suo fisioterapista per curare una ferita. Dopo due controlli effettuati il 10 e il 18 marzo, è emerso che i valori di Clostebol nel suo organismo erano infinitesimali, inferiori a un miliardesimo di grammo, confermando che l’assunzione è stata involontaria.

L’innocenza di Sinner è stata confermata dalle indagini condotte dall’ITIA, che ha ascoltato il giocatore e i membri del suo staff. La sentenza emessa da un Tribunale Indipendente ha dichiarato che non vi è stata colpa o negligenza nelle due violazioni delle norme antidoping. Tuttavia, poiché Sinner è responsabile delle azioni del suo staff, gli sono stati revocati i 400 punti guadagnati nel torneo di Indian Wells e il premio di 325mila dollari.

Heather Parisi ha commentato la questione del doping di Sinner, sollevando anche il tema dei “provax”. Ha sottolineato come la reazione dei fan e dei media sarebbe stata diversa se Novak Djokovic fosse stato trovato positivo al doping, come è accaduto due volte a Sinner. Parisi ha evidenziato che Djokovic sarebbe stato duramente criticato dai sostenitori dei vaccini e avrebbe rischiato la perdita dei titoli. Stefano Bonaccini ha replicato alle sue dichiarazioni, invitandola a occuparsi di argomenti che conosce.

La vicenda ha generato un ampio dibattito sulle difficoltà affrontate da Sinner e sul suo emergere come fenomeno nonostante i mesi tormentati che ha vissuto.