Il mistero della nomina smentita: Maria Rosaria Boccia e il Ministro della Cultura
Le controversie e le relazioni nel mondo della politica e della cultura italiana
La nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi è stata annunciata da Maria Rosaria Boccia, 41 anni, presidente di Fashion Week Milano Moda. Su Instagram, Boccia condivide scatti in compagnia del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Tuttavia, il ministero ha smentito l’incarico, definendolo falso e riducendo il legame tra i due a una semplice conoscenza risalente alla campagna elettorale del 2022.
Nonostante la smentita, Boccia ha pubblicato diverse foto sui social che la ritraggono insieme al ministro in varie occasioni, come alla Camera dei Deputati, a Pompei, a Rimini, alla pinacoteca di Brera, a Sanremo e al festival di Taormina. Inoltre, sono presenti immagini in cui è in compagnia di esponenti di Fratelli d’Italia, incluso Francesco Lollobrigida, ex cognato di Giorgia Meloni e ministro dell’Agricoltura.
Parallelamente, Maria Rosaria Boccia ha ricevuto una nomina ufficiale come presidente del comitato Tecnico e Scientifico dell’Intergruppo Parlamentare “La cultura della Bellezza: Medicina Estetica, Formazione, Ricerca e Benessere”, presieduto da Gimmi Cangiano, noto per essere l’ex fidanzato di Valeria Marini e attuale compagno dell’ex Miss Italia Danny Mendez.
Nonostante le dichiarazioni del ministero, Boccia ha ribadito di aver ricevuto l’incarico, sottolineando la solidità dei rapporti con il Ministro e la volontà di continuare a collaborare. Ha dichiarato: “Sono giorni che ricevo messaggi e telefonate inopportune. Siamo legati dalla stessa tenacia nel raggiungimento degli obiettivi, da una stima e lealtà lavorativa e da un sentimento di bene che resterà anche al di là dei rapporti lavorativi.”
La situazione ha destato l’interesse del Partito Democratico, con Irene Manzi e Marco Sarracino che hanno presentato un’interrogazione per fare chiarezza sulla nomina della consigliera del ministro della Cultura per i grandi eventi. Si è sollevata la questione di una gestione opaca degli incarichi fiduciari del Ministro, che potrebbe danneggiare l’immagine del Paese a livello internazionale, soprattutto considerando l’importanza strategica del settore culturale per l’Italia.
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